Frozen stories
“Frozen stories – Reperti e storie dai ghiacciai alpini” che presenta reperti rari e, in parte, relativamente recenti rinvenuti nei ghiacciai delle Alpi, alcuni dei quali sono esposti per la prima volta.
Comunicato stampa
La nuova mostra temporanea del Museo archeologico dell'Alto Adige mette in luce una caratteristica inaspettata del cambiamento climatico: il lato archeologico, che rivela quello che, per lungo tempo, è rimasto nascosto nei ghiacciai. Da questo punto di vista, Ötzi non è il solo caso fortunato degli ultimi decenni: molti altri reperti sono emersi dal ghiaccio e ci raccontano storie del passato lontano e recente. E con ogni nuovo ritrovamento si pone la domanda: cosa spinse gli esseri umani ad andare sui ghiacciai nel corso dei secoli?
La neve e il ghiaccio congelano oggetti, storie e destini, che lo scioglimento dei ghiacciai ci restituisce a distanza di millenni o di secoli, giustificando l'esistenza di un ramo relativamente recente della ricerca storica: l'archeologia dei ghiacciai. Spesso sono gli alpinisti a imbattersi direttamente in questa "eredità umana"; legno, metallo, pelle, stoffa e molti altri materiali si conservano in modo ottimale grazie alle bassissime temperature e all'assenza di luce e aria. L'unica minaccia è costituita dalle immense forze che i movimenti dei ghiacciai esercitano sugli oggetti.
Questi elementi nascosti ci mettono di fronte alle storie e al destino dei nostri antenati, dimostrandoci che l'uomo si spinge da sempre tra le altezze inospitali delle Alpi, nonostante il freddo, la neve e le condizioni climatiche pressoché insostenibili. Cosa porta gli uomini e le donne ad andare sui ghiacciai? Questa mostra temporanea segue le loro tracce, cercando di ricostruire obiettivi, storie e tragedie.
FROZEN STORIES presenta reperti rari e, in parte, relativamente recenti rinvenuti nei ghiacciai delle Alpi, alcuni dei quali sono esposti per la prima volta. Si tratta di un percorso multimediale con animazioni, video e ritrovamenti originali rende comprensibile il fenomeno dei ghiacciai e affascina i visitatori per la sua attualità.
La mostra è stata ideata da: Andreas Putzer, Margit Tumler, Paola Claut, del Museo archeologico dell'Alto Adige, nonché da Hubert Steiner dell'Ufficio Beni Archeologici della Provincia, in collaborazione con quest'ultimo. La progettazione è a cura dell'Agenzia DOC, Office for communication and design, Bolzano.