Il Gioco
Mostra collettiva tematica allo Spazio E di Milano. A un bambino basta un piccolo elemento: una macchinina, un pupazzo, una figurina, o solo un pezzo di legno o di plastica.
Comunicato stampa
Il Gioco collettiva tematica allo Spazio E di Milano
L'Associazione "A Est dell'Eden" presenta la mostra “Il Gioco” collettiva tematica, presso lo Spazio E, Alzaia Naviglio Grande 4, Milano, dal 1 al 14 marzo 2014
Le inaugurazioni saranno sabato 1 marzo e sabato 8 marzo 2014 alle ore 17.00
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00; domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.00.
Ingresso libero
Gruppo E Artisti
INAUGURAZIONE 1 marzo ore 17.00
Opere di
Patrizia Agatensi, Marco Bellomi, Giulio Belloni, Simone Boscolo, Fernanda Andrea Cabello, Valentina Carrera,
Vito Carta, Angelo De Boni, Rossano Di Cicco Morra, Anna Epis, Zane Kokina, Paolo Lo Giudice,
Giuseppe Orsenigo, Claudia Strà, Letizia Strigelli, Mariangela Tirnetta, Lyudmila Vasilieva, Marta Vezzoli
Gruppo E Fotografi
INAUGURAZIONE 8 marzo ore 17.00
con recital del Gruppo E Scrittori
Opere di
Marila Arces, Fiorenzo Bordin, Ivano Boselli, Valentina Carrera, Nicoletta Fabbri, Andrea Fuso,
Paola Gatti, Daniele Gozzi, Serena Groppelli, Paul Helbling, Martina Massarente,
Simone Menicacci, Gianfranco Rossi, Claudio Santambrogio, Susanna Serri, Pavel Vavilin
Testi di
Alessandro Baito, Luigi Besana, Patrizia Burgatto, Andrea Fuso, Daniel Nevoso,
Virgilio Patarini, Livia Perfetti, Giacomo Pinelli, Andrea Pistone e Donatella Calo
Il Gioco
A un bambino basta un piccolo elemento: una macchinina, un pupazzo, una figurina, o solo un pezzo di legno o di plastica. Si apre un mondo; la sua fantasia vola e rielaborando le sue esperienze di vita il bambino crea universi sempre diversi: storie, situazioni, con personaggi reali o inventati.
Questo è in sostanza il gioco. A ben guardare una metafora perfetta della creazione artistica. Un pittore o un fotografo in fondo non fanno altro che un gioco, forse un po' più raffinato di quello di un bambino. Rielaborando le loro esperienze idee e percezioni, con pochi elementi, creano un mondo concentrato di emozioni e sensazioni.
Avere come soggetto il gioco, per un artista, è un po' come avere per soggetto sé stessi e il proprio lavoro. Con la sua opera l'artista gioca con l'idea di gioco, rappresenta giochi o soggetti che giocano, realizza una prospettiva di specchi che guida l'occhio nel cuore dell'arte.
Giunti ormai alla sesta mostra delle dieci di questa stagione, è come se gli artisti e fotografi del Gruppo E ricominciassero in questo inizio di primavera con nuovo slancio. Dopo l'esperienza dei vari temi che li hanno visti protagonisti allo Spazio E di Milano, si ripresenta così, in nuova forma, la situazione della prima mostra dell'ottobre scorso, Myself. Un nuovo inizio, dedicato all'aspetto giocoso della vita, al sorriso e, se non ai bambini, al lato un po' più infantile del proprio essere artisti. Lasciandosi per un momento alle spalle, in onore della primavera entrante, le riflessioni più intimiste, le considerazioni più filosofiche o estetiche, l'analisi psicologica del sé o sociologica del mondo rappresentato in arte, questa mostra lascia libertà assoluta alla mano che regge il pennello o comanda l'otturatore, con una leggerezza che ne vuole essere la chiave interpretativa.
Alessandro Baito