Continuare il tempo
Che cosa significa gestire l’eredità spirituale e materiale di un artista, difenderne l’immagine e divulgare la conoscenza della sua opera? Luciana Gentilini, nel volume “Continuare il tempo” per i tipi De Luca Editori d’Arte, ne offre una straordinaria testimonianza attraverso un avvincente diario, nel quale annota i suoi pensieri in costante dialogo con suo marito Franco (Faenza, 4 agosto 1909 – Roma, 5 aprile 1981).
Comunicato stampa
Che cosa significa gestire l’eredità spirituale e materiale di un artista, difenderne l’immagine e divulgare la conoscenza della sua opera? Luciana Gentilini, nel volume “Continuare il tempo” per i tipi De Luca Editori d’Arte, ne offre una straordinaria testimonianza attraverso un avvincente diario, nel quale annota i suoi pensieri in costante dialogo con suo marito Franco (Faenza, 4 agosto 1909 - Roma, 5 aprile 1981).
“Roma
C’è una domanda che, con il passare degli anni mi riesce sempre meno sopportabile. La domanda “perché?” quando affermo che, come vedova di un pittore, trovo pochissimo tempo da dedicare a me stessa. Domanda alla quale comunque rispondo sempre, pazientemente anche se sinteticamente.
Perché, come potrei raccontare a chi non sa, le migliaia di ore trascorse china sulle carte per catalogare e archiviare quel poco materiale concernente la tua opera che ho trovato alla tua scomparsa e quel tantissimo che ho cercato dopo, senza nessun aiuto se non quello che mi veniva da una smisurata forza di volontà? E le migliaia di km percorsi in treno, in aereo o in auto e talora sui camion, per chiedere e poi realizzare tutte le mostre, antologiche, personali o collettive, che si sono succedute in questi ultimi quindici anni, in Italia e all’estero, e i cataloghi e le monografie e le foto e i fotocolor, e le presentazioni, gli inviti, i manifesti, le conferenze stampa, gli uffici stampa, e le interviste, la corrispondenza, e le autentiche e i sequestri e i processi. E mi fermo qui perché comunque ometterei qualcosa.
Ma la misura è stata oltrepassata quest’oggi da un’ignara signora, che, dopo la mia affermazione relativa al poco tempo di cui dispongo per me, ha ribattuto con convinzione, “Perché, si è messa a dipingere anche lei?”.
Ci dovrei pensare …”