Concetto Pozzati – Biblioteca dei segni
Racchiudere la lunga e varia carriera di Concetto Pozzati in una sola personale è realmente difficile. Egli è un artista che non lascia nulla al caso e per questo i suoi lavori sono sempre racchiusi in cicli dove le varie opere hanno soggetti e titoli quasi seriali.
Comunicato stampa
Racchiudere la lunga e varia carriera di Concetto Pozzati in una sola personale è realmente difficile. Egli è un artista che non lascia nulla al caso e per questo i suoi lavori sono sempre racchiusi in cicli dove le varie opere hanno soggetti e titoli quasi seriali, narrazioni monotematiche che venivano interrotte solamente dall’ avvento di una personale o dalla pubblicazione di un libro, che come per un inventario dimostrava quanto ed in che modo l’artista avesse ricercato sul tema.
Questa personale scava nello studio dell’ artista catturando opere realizzate all’ interno di un ventennio, cioè ben dieci cicli, dal 1988 al 2009 senza lasciarsi influenzare da quella maniacale ossessione dell’ artista di non frammentare o disseminare i vari cicli per non perdere quel filo a suo modo di dire “sotterraneo” che lega una tematica all’ altra.
Certamente al primo sguardo viene difficile pensare che egli come Warhol proviene dalla grafica pubblicitaria; giovanissimo infatti si sposta presso l’ atelier di suo zio Severo Pozzati ,Sepo, uno dei più influenti cartellonisti della prima metà del novecento. Ritorna in Italia poco più che ventenne per l’insegnamento alla fine degli anni cinquanta quando riceve una cattedra all’ accademia di Urbino. In quello stesso periodo riceve i primi riconoscimenti anche per la pittura che da informale si era spostata alla figurazione derivata per lo più dai mas media o ispirata all’ arte del passato. Alla prima quadriennale di Roma partecipa nel 1959, verrà selezionato per altre quattro edizioni l’ultima nell’ 1986. Alla biennale di Venezia arriva a ventinove anni e negli anni successivi continua ad essere considerato come uno dei più importanti artisti d’avanguardia a livello nazionale tanto che vi partecipa per ben cinque edizioni dal 64 al 09.
La sua notorietà non si ferma di certo all’ Italia, partecipa a rassegne o tiene personali in ogni nazione e tutte le manifestazioni artistiche internazionali lo riconoscono come uno dei principali interpreti dell’ arte Italiana tanto da essere chiamato a rappresentarla nelle biennali di Tokio, Parigi, Kassel e San Paolo.