Peter Eisenman: building Germany’s holocaust memorial
Il lavoro documentaristico del film segue Peter Eisenman nella creazione di una scultura pubblica di grande entità nel centro di Berlino: uno spazio grande quanto un campo di calcio, ricoperto da 2.711 steli di calcestruzzo.
Comunicato stampa
Il lavoro documentaristico del film segue Peter Eisenman nella creazione di una scultura pubblica di grande entità nel centro di Berlino: uno spazio grande quanto un campo di calcio, ricoperto da 2.711 steli di calcestruzzo. Gli steli sono di varie altezze, pendenti a sinistra e a destra, posizionati su una superficie ondulata che rimanda ai campi di grano mossi dal vento. Nello spazio ci si muove camminando in stretti corridoi larghi appena 90 cm, quanto basta per il passaggio di una sola persona. Il monumento, pensato per onorare le vittime e tenere viva la memoria delle generazioni future sui crimini commessi dai nazisti, è stato collocato in un luogo specifico della capitale tedesca, ovvero il posto nel quale i nazisti pianificarono il genocidio.
(USA, 2007, 57’, inglese con sottotitoli in italiano)
CERIMONIA DI PREMIAZIONE
programma completo: http://www.premiopiranesi.net/news_2014_1_eisenman.html
“Designing Archaeology. Architecture for the Development of Archaeological Heritage” Piranesi_Prix de Rome 2014 insignito nel 2013 della Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana Premio alla carriera all’architetto Peter Eisenman.
Ore 15.15 PROIEZIONE DOCUMENTARIO
PETER EISENMAN: BUILDING GERMANY’S HOLOCAUST MEMORIAL
di Michael Blackwood a cura di Art Doc Festival
Nato nel 1932, Peter Eisenman è un architetto e teorico di fama internazionale. Tra le figure che si sono divise tra pratica e analisi, è quella che maggiormente ha elaborato il tema della crisi dei saperi tradizionali basati sui paradigmi della modernità. “Se da una parte ne annuncia la crisi, contestuale a quella dei grandi sistemi narrativi”, si legge nella nota ufficiale del Prix, “dall’altra ne propone una nuova ricapitolazione attraverso l’implementazione di nuove chiavi di formalizzazione e nuove “tecnologie” performative per il progetto”. A partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, in occasione di un viaggio in Italia, Eisenman ha instaurato un intenso rapporto con l’architettura classica, originato dall’incontro con gli architetti italiani del Rinascimento, Andrea Palladio o Jacopo Barozzi da Vignola tra gli altri, e della modernità, in particolare Giuseppe Terragni. Con essi ha stabilito un dialogo teoreticamente pregnante, che lo ha portato ad intendere l’architettura come disciplina autonoma, organizzata su regole proprie e su proprie forme. Nella sua lunga carriera Eisenman ha realizzato inoltre molte opere importanti. Tra esse, il Wexner Center a Columbus in Ohio, l’Aronoff Center for Design and Art, lacittà della cultura a Santiago de Compostela, il Koizumi Sangyo Corporation Headquarter Building a Tokyo, il Memoriale dell’Olocausto di Berlino. In chiave universitaria, Eisenman ha insegnato a Harward, Princeton, Yale, Coper Union, Ohio State, Eth di Zurigo e Iuav di Venezia. Tra gli altri riconoscimenti ottenuti da Eisenman, va segnalato il National Honor Awards for Design dall'American Institute of Architects, il Leone di pietra alla Terza Biennale d'Architettura di Venezia nel 1985, la Laurea honoris causa in Architettura dall’Ateneo romano de La Sapienza nel 2003.