Fratelli Broche – L’inconcludenza
E’ una performance-spettacolo che compie una riflessione sui nuovi mezzi di relazione tecnologici e i nostalgici rapporti interpersonali del passato. In un social network puoi vivere la parabola dell’innamoramento senza conoscere direttamente la persona: la individui, ti emozioni a scoprirla senza che lei ne sia consapevole, te ne disinnamori…
Comunicato stampa
L'epoca attuale, “liquida”, destrutturata e deresponsabilizzante, spesso perfino “disidentitaria” e satura, è più brava a darci mezzi invece di motivazioni.
Così come la televisione finge di informare attraverso l'indebolimento dell'immagine: “sono morti questi cadaveri che vi stiamo mostrando” -sottolinea il cronista- (casomai non vi basti vederli); similmente lo schermo di un pc mi impone il suo potere: i suoi argomenti sono sempre più forti dei miei, ma soprattutto dei tuoi, quando lui è tra noi. Specialmente tra noi due. Imbambolata/o davanti al profilo fb di un uomo/di una donna, sedotta dal suo potere, capisco troppo tardi che i surrogati per definizione non soddisfano, tanto meno un surrogato della vita sociale. Che non colma niente di sociale. Perciò lo uso sempre in eccesso, finché non è la stanchezza a fermarmi. Il social non mi richiede sforzi dialogici. Sorrido beffardamente di parole scritte lanciate come bottiglie nel mare che non si sa dove arrivano e perché. Probabilmente mentre qualcun' altro - magari da una corsia di ospedale - forse sogghigna del mio soliloquio. Posso assistere alla messa in scena di un uomo/di una donna, nutrendomi come un vampiro di “agiti” in forma di parola battuta su una tastiera, in una catena che può essere infinita. Ogni tanto interrotta dalla realtà. Forse dovrei provare a spegnere, dicono che, a volte, funziona. Ma ormai non posso.
Buona visione
“I Broche stanchi del tempo perso davanti al computer e rivoltosi contro lo squallore di esistenze informatiche, una notte, dopo una partita di briscola clandestina, si misero a scrivere questa pièce”