Ventinovegiorni – Paolo Assenza
La partecipazione di Paolo Assenza a Ventinovegiorni si concretizza nell’esposizione di varie opere appartenenti alla più recente produzione dell’artista.
Comunicato stampa
Paolo Assenza
La partecipazione di Paolo Assenza a Ventinovegiorni si concretizza nell'esposizione di varie opere appartenenti alla più recente produzione dell’artista. Colori tenui, ambiguità voluta tra segno e immagine, sono i componenti principali di queste opere, in cui la visione oscilla tra riproduzione del reale e invenzione. L’effetto di cancellazione del dato naturalistico rimanda a una condizione di sospensione, in cui ciò che avviene perde i contorni e diventa allusione, pura possibilità all’interno di una incertezza accogliente, dove le tensioni allentano la loro presa.
Paolo Assenza nasce il 22/06/1974 a Roma dove vive e lavora. frequenta l’istituto d’arte e l’Accademia di Belle Arti di Roma dove si diploma nella sezione di Scenografia. Ha collaborato con Bruno Aller, Angelo Bucarelli, Maurizio Mochetti, Nato Frasca.
Ventinovegiorni
Ventinovegiorni è un progetto per l'arte contemporanea organizzato da Kou e legato alla temporalità del ciclo lunare che si svolge nello Spazio Menexa di Palazzo Montoro a Roma.
Da sempre la luna piena si è rivelata un segno attrattivo che fa confluire lo sguardo dell'osservatore verso un riferimento certo e a tal modo la rassegna vuole essere uno strumento per mettere in evidenza un nuovo artista in concomitanza del plenilunio.
Così ogni ventinove giorni viene presentato un'artista facendolo illuminare da una luna feconda e ospitandolo in uno spazio non convenzionale, un luogo di lavoro creativo che non è una galleria ma lo è stata nel passato e di cui conserva l'aspetto, per creare un trait d'union che contribuisca a costruire un futuro all'arte contemporanea e che come una fionda lanci nuove idee usando la luna a guisa di acceleratore come accade per le sonde spaziali che la usano per proiettarsi nelle profondità dell'inesplorato.
Sorgono così, dopo il ciclo iniziato nel 2012, una serie di nuove lune piene che illuminano senza necessità di cura, nella consapevolezza che l'arte non sia malattia e non abbia bisogno di curatori e che si reiterano nei cicli attraverso gli stessi artisti che, mettendosi in gioco, addivengono all'obbligo di esser loro ad indicare l'artista successivo, creando così un percorso originale e privo di protagonismi.