Dalla fotografia alla cinematografia
Ruth Orkin e Morris Engel giocarono un ruolo fondamentale anche nella scena cinematografica americana indipendente degli anni ’50. Fra gli altri, John Cassavetes, Martin Scorsese e François Truffaut hanno tratto ispirazione dai loro film.
Comunicato stampa
RUTH ORKIN E MORRIS ENGEL IN MOSTRA AL CANDIANI
DUE MAESTRI DELLA FOTOGRAFIA E CINEMATOGRAFIA A CONFRONTO
PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA
Dalla fotografia alla cinematografia è il titolo della mostra di Ruth Orkin e Morris Engel che il Centro Culturale Candiani inaugura giovedì 3 aprile alle ore 18.30. Organizzata dal Centro Candiani, Admira, Associazione Culturale Civico5 e IMG Cinemas in collaborazione con Orkin/Engel Film and Photo Archive, Howard Greenberg Gallery, Associazione Confesercenti Venezia e Associazione Immagina Mestre, la mostra, curata da Enrica Viganò, sarà visitabile fino al primo giugno.
La retrospettiva, per la prima volta in Italia, mette a confronto due maestri della fotografia e cinematografia internazionale, Ruth Orkin e Morris Engel, compagni nella vita e nel lavoro. Nel corso di 30 anni spesso hanno lavorato insieme e spesso invece hanno prodotto i loro progetti artistici indipendentemente l’uno dall’altro, ma sempre legati da una sensibilità comune.
Provenienti da due mondi completamente diversi – lei cresciuta a Hollywood e con uno spirito avventuriero che la porta a girare il mondo sin da giovanissima, lui cresciuto a Brooklyn - ma entrambi appassionati di fotografia, si incontrano a New York in una delle associazioni di fotografi più rivoluzionarie del momento, la Photo League, votata a dare forma visibile all’ambiente proletario della città, scopo raggiunto coniugando la pratica della street photography agli obiettivi della documentazione sociale. Illustri i fotografi che si possono ricollegare all’associazione: Berenice Abbott, Margaret Bourke-White, Paul Strand, Walter Rosenblum, Sid Grossman, Lewis W.
Proprio nella fotografia di documentazione sociale mossero i loro primi passi Ruth Orkin e Morris Engel, per poi dedicarsi principalmente lei ai ritratti di celebrità e alle fotografie di paesaggio di New York, lui alla filmografia. E proprio la filmografia ha visto i loro nomi di nuovo accostati: hanno scritto e diretto insieme il film pluri-premiato Little Fugitive (1953) e successivamente Lovers and Lollipops (1955).
Un’ampia sezione del percorso espositivo sarà riservata alle opere di Ruth Orkin: fotogiornalista avventuriera e viaggiatrice insaziabile, convinta anticonformista la Orkin riesce con le sue fotografie a raccontare storie affascinanti. In mostra anche la famosissima American Girl in Italy del 1951 che ha segnato la storia della fotografia, icona di “un molteplice immaginario: scorcio di un’Italia che fu, quella del dopoguerra, ritratto di un incontro-scontro tra culture e sguardi”.
Alle fotografie di Ruth Orkin si affiancheranno quelle di Morris Engel, artista che deve la sua fortuna alla capacità di gettarsi con coraggio in nuove situazioni e all’umiltà di ascoltare ed imparare dai grandi maestri, incontrati soprattutto all’interno della Photo League. Il suo sguardo è orientato all’ambiente che lo circonda per fissare nello scatto momenti di vita comune in corso di svolgimento, suggerendo allo spettatore una riflessione sullo stato della società americana di quegli anni.
Ruth Orkin e Morris Engel giocarono un ruolo fondamentale anche nella scena cinematografica americana indipendente degli anni ’50. Fra gli altri, John Cassavetes, Martin Scorsese e François Truffaut hanno tratto ispirazione dai loro film.
Il film più importante è Little Fugitive (1953), scritto e diretto da Morris Engel, Ruth Orkin e Ray Ashley. Fu nominato all’Oscar per il Miglior Soggetto e vinse il Leone d’Argento al Festival del Cinema di Venezia. Questo lungometraggio narra la storia di un bambino di sette anni, Joey, che fugge di casa dopo essere stato ingannato dal fratello maggiore Lennie ed i suoi amici, che gli fanno credere di aver ucciso il fratello. Joey trova il paradiso nel parco di divertimenti di Coney Island. Per la produzione del film risultò di primaria importanza l’uso di una videocamera portatile in 35mm, costruita da Engel, con la quale il regista riuscì a ottenere la stessa fluidità e, allo stesso tempo, a girare a costi bassissimi. Questo film è fondamentale proprio perché è uno dei primi esempi di cinema indipendente. François Truffaut affermò che senza il lavoro di Engel il movimento cinematografico della Nouvelle Vague non sarebbe esistito.
Il loro film successivo, Lovers and Lollipops (1955), fu scritto e diretto dalla sola coppia Orkin-Engel. Tre anni dopo, Morris Engel scrisse e diresse da solo Weddings and Babies.
Oltre al nucleo centrale dell’esposizione, costituito da oltre 60 fotografie, in bianco e nero e colori di Ruth Orkin e Morris Engel, in mostra anche la loro produzione cinematografica con la proiezione
dei celebri lungometraggi Little Fugitive, distribuito in Italia da Ripley’s Film, e Lovers and Lollipops. A questi si affiancheranno due documentari diretti da Mary Engel: Ruth Orkin: Frames of Life (1995), premiato al Sundance Film Festival nel 1996, e Morris Engel: The Independent (2008), premiato al Turner Movie Classics nell’aprile 2009. I due cortometraggi sono un vibrante tributo alla vita e alla carriera di Ruth Orkin e Morris Engel.
La mostra è organizzata nell’ambito del progetto Candiani fotografia. Impronte, tracce, segni: dalla luce all’immagine, un itinerario nella fotografia d’autore contemporanea attraverso le opere di importanti maestri, italiani e stranieri, promosso da Centro Culturale Candiani e Associazione Culturale Civico5.