Tilde Giani Gallino – Torino Metafisica e Auto da Museo
La serie di scatti Torino Metafisica e Auto da Museo della fotografa e psicologa torinese Tilde Giani Gallino, è una selezione di immagini attraverso la quale l’artista rende omaggio alla sua città natale ed il cui titolo fa riferimento a due tra le maggiori peculiarità del capoluogo piemontese.
Comunicato stampa
La serie di scatti Torino Metafisica e Auto da Museo della fotografa e psicologa torinese Tilde Giani Gallino, è una selezione di immagini attraverso la quale l’artista rende omaggio alla sua città natale ed il cui titolo fa riferimento a due tra le maggiori peculiarità del capoluogo piemontese. Giani Gallino è ricorsa alla elaborazione grafica digitale, accostando alcune delle automobili presentate al Museo dell’Automobile ai quadri di alcuni dei suoi pittori preferiti.
Le fotografie della celebre Isotta Fraschini, auto del 1930, sono state collegate a due quadri di Richard Lindner, The Kiss (Il bacio, 1969) e “Moon over Alabama” (La luna sopra Alabama, 1963). Il primo scatto mostra il volto dei due innamorati affiancati alla prestigiosa automobile. In realtà è una molteplice sovrapposizione che si crea: tra i volti dei personaggi di Lindner e quella dell’Isotta Fraschini, in un accavallamento di linguaggi abilmente creato da Giani Gallino, quello fotografico e quello pittorico, simbolicamente rottura e tradizione. La stratificazione torna dunque come memoria collettiva ed universale attraverso la ricerca artistica, ma anche intima e personale dell’artista stessa che vi attinge e la trasforma.
Ancora una coppia in Moon over Alabama, ancora in parte sovrapposti. Le due figure quasi metalliche, eleganti, ben si confanno all’imponenza della struttura di questa lussuosa automobile. Dallo scatto emerge struttura intesa come plasticità dei soggetti ma, metaforicamente, compagine non convenzionale della donna, dell’uomo e della macchina. Giani Gallino, del dipinto di Lindner, sottolinea: “La donna si protende spavalda e sicura di sé, l’uomo la spalleggia. I due sono strettamente appaiati e formano una sorta di tutto unico, a quattro gambe. Lei è la donna immagine, la copertina, quella che serve da richiamo. Lui personifica l’ombra, o piuttosto colui che sta nell’ombra, volutamente. Il volto è quasi invisibile ma la sua persona maschia e imponente è una realtà concreta”.
Anche le cocottes, dettaglio del dipinto di Kirchner Cinque donne sulla strada (1913) guardano l’Isotta Fraschini, ma la fotografa torinese ce le restituisce in bianco e nero anziché a colori come nel dipinto originale, magmatiche e spigolose sotto i loro vistosi cappelli e le piume dei boa.
La Temperino ed il quadro di Giorgio De Chirico Le Duo, ou Les mannequins à la tour rose (1915) sintetizzano l’omaggio di Tilde Giani Gallino alla Torino metafisica di De Chirico che si lasciò ispirare dalle piazze torinesi, piazza Vittorio in primis. “Ad un primo sguardo potrebbero apparire “incongruenti” quei manichini posti sullo stesso silente palcoscenico che ospita anche l’automobile. Ma a me è parso che quel “Duo”, i manichini con la piccola Temperino che si staglia sulla scena, sia in linea con l’opera di De Chirico che spiazza l’osservatore, creando una sorta di incantamento o di sospensione proprio introducendo “gli oggetti più comuni”, o più diversi fra loro”, scrive Tilde Giani Gallino
La mostra fa parte di un corpus più ampio di fotografie che hanno fatto parte della personale “Il lato psicologico della fotografia” che si compone di 5 dossier tematici (Torino metafisica e auto da museo, vetrine riflessive e realismo magico, Istantanee. Un clic spazio-temporale-emotivo, Psicofoto in bianco e nero, Ombre lunghe in rue Joubert) di cui verrà esposta anche una selezione di stampe per ogni dossier. Tutte le fotografie sono pubblicate in un catalogo omonimo con testi di critici di Tilde Giani Gallino, disponibili presso il Motor Village.