A Job Ain’t Nothin’ But Work

Informazioni Evento

Luogo
VILLA ROMANA
Via Senese 68, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a venerdì, dalle 14 alle 18 e su appuntamento

Vernissage
05/04/2014

ore 19

Artisti
Kevin Jerome Everson, Justin Randolph Thompson
Curatori
Andrew Smaldone
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Il gesto del lavoratore come atto performativo è da tempo al centro della prassi artistica di Kevin Jerome Everson e di Justin Randolph Thompson.

Comunicato stampa

Il gesto del lavoratore come atto performativo è da tempo al centro della prassi artistica di Kevin Jerome Everson e di Justin Randolph Thompson. Il rigido sistema di aspettative e di associazioni gerarchiche su cui si basa la netta distinzione tra “alto” e “basso”, elevato e umile, è scossa alle fondamenta quando si eleva il lavoro manuale al rango elitario della produttività artistica individuale. In una combinazione di arredi scenici, sculture, video, sonorità e performance, la gestualità del lavoro va in scena a Villa Romana con i suoi energici e operosi stage setter, protagonisti di un’ascesa spirituale e politica, e con il ricorso al “tempo reale” quale espediente formale.

Nei due cortometraggi intitolati ”Fe26“ e ”Sound That“ (2014), Everson declina il concetto di lavoro a Cleveland, Ohio, in varie accezioni. Nel primo filmato, due uomini si guadagnano da vivere trafficando metalli, nel secondo si vedono alcuni operai che tendono l’orecchio nel tentativo di avvertire il rumore di una perdita d’acqua sotterranea. I due corti offrono uno spaccato di vita della classe operaia afroamericana in lotta per guadagnarsi da vivere. L’installazione di Thompson ”Labor Vincit Omnia“, invece, prende in esame gesti che pertengono ad ambiti lavorativi spesso associati all’intrattenimento e allo stile di vita upper class. Si tratta di performance che hanno per protagonisti veri e propri musicisti e fioristi: un trionfo di musica classica e di elaborate composizioni floreali. Il pezzo forte al centro della stanza consiste in una sorta di ponteggio, un arco di trionfo scheletrico che accosta oggetti di scena eterogenei come sculture e strumenti musicali allo scopo di smentire la teoria secondo cui il lavoro è una convenzione sociale che opera in maniera semplice e lineare e che coinvolge tutto e tutti in termini egalitari.

Kevin Jerome Everson (1965, USA) ha girato numerosi cortometraggi e film sulla cultura operaia degli afroamericani e di altre persone di origine africana. Le sue opere d’arte e i suoi filmati sono stati esposti presso il Museum of Modern Art di New York, il Whitney Museum of American Art, il Cleveland Museum of Art, lo Studio Museum di Harlem, l’Armand Hammer Museum di Los Angeles, la Whitechapel Gallery di Londra e l’Accademia Americana a Roma. I suoi filmati sono stati proiettati nella cornice del Sundance Film Festival, del Rotterdam International Film Festival e di molti altri festival negli Stati Uniti e all’estero.
Justin Randolph Thompson, scultore e artista dei nuovi media, è nato a Peekskill, New York, nel 1979. Trasferitosi in Italia nel 2001, vive e lavora a Firenze. Thompson ha esposto in molti paesi e ha al suo attivo numerose residenze negli Stati Uniti e in Europa. Insegna belle arti presso l’Istituto Lorenzo de Medici di Firenze ed è autore di numerosi saggi sugli artisti afroamericani in Europa.