Invaders Part II
“Invaders Part II” è la seconda tappa di una serie di mostre che si succederanno nel piccolo spazio di U.F.O. Shop Gallery e che termineranno con la realizzazione di un’iniziativa collettiva senza precedenti.
Comunicato stampa
Continua l’incursione nello spazio di U.F.O. Shop Gallery. Dopo “Space Invaders” , prima di una serie di mostre collettive, prosegue il progetto che reinterpreta lo spazio della galleria e crea nuove occasioni di dialogo e interazione tra gli artisti sardi. Anche questa volta gli artisti provengono da background differenti e sono caratterizzati da stili e generi eterogenei che spiazzano per il loro accostamento. Anche questa volta l’obiettivo è di unire le forze per realizzare una grande opera finale nella quale l’individualità del singolo artista sfuma in un’identità collettiva superiore che, partendo dall’affermazione del sé, giunge ad una identificazione di gruppo e rispecchia la comunità artistica di cui fa parte.
“Invaders Part II” è il titolo scelto per l’esposizione e a fare da protagonisti sono Roberto Falchi, Diamante Murru, Federico Orrù, Ivan Piga e Marco Pautasso i quali, come gli artisti precedenti, propongono una varietà di generi e tecniche stridente e al contempo armoniosa nel risultato finale.
Roberto Falchi è un artista eclettico che trae ispirazione da numerose discipline quali poesia, letteratura, spettacolo e arti visive interpretandole secondo canoni personalissimi. Le sue opere, siano esse pitture, installazioni, sculture, disegni o fotografie, rifuggono volontariamente da semplicistiche classificazioni ed aspirano ad una molteplicità di interpretazioni. Per quanto il suo lavoro evochi l’arte informale e concettuale per la negazione di forme naturali e l’affermazione dell’idea rispetto al risultato estetico e percettivo, lui stesso preferisce non circoscrivere la sua creatività a generi predefiniti e considera qualsiasi forma di etichettatura e decifrazione come perdita della sacralità dell’arte.
Anche Diamante Murru, seppur con evidenti differenze stilistiche ed estetiche, ha forgiato i suoi lavori ispirandosi a scrittori, registi e musicisti, e approdando ad una forma espressiva cyberpunk fortemente legata al linguaggio delle tecnologie informatiche e digitali. Le figure umane assumono sembianze di automi dai colori glaciali. Contrappone l’uomo reale a quello virtuale conferendo a quest’ultimo un equilibrio permanente, ottenuto da mutazioni che ne esaltano la natura meccanizzata.
Lo studio della body art ha rappresentato e tuttora rappresenta un punto cruciale per lo sviluppo del suo linguaggio che mira costantemente alla modifica del corpo umano secondo una visione idealistica, per la quale le mutazioni del corpo non sono da considerare umilianti ma parte integrante della natura umana. Tale concezione è testimoniata dalle forme artistiche da lei stessa praticate sul corpo, con il corpo e consistenti nel corpo stesso. Infatti, Diamante è tatuatrice, performer, make up artist e body painter.
Poliedrico è anche Federico Orrù, in arte Neeva, che si destreggia tra musica, editoria e arte. Conosciuto come graphic designer, illustratore e street artist, Neeva è cofondatore assieme a Carol Rollo di Perropanda, casa editrice di libri autoprodotti. Le sue grafiche sono contemporaneamente essenziali ed elaborate, delineate con pochi tratti ma complete e dettagliate. Per l’occasione, Neeva propone stampe digitali animate da figurine graficamente tracciate, personaggi bizzarri di una storia in divenire.
Ivan, live painter della scena alternativa cagliaritana, esprime la sua creatività tramite uno stile aggressivo e scioccante che predilige la rappresentazione di corpi, ritratti e paesaggi deformati, inquietanti, surreali e talvolta profanatori. I lavori di Iem82, nome d’arte con cui è maggiormente conosciuto, sono esteticamente conturbanti, fanno propri simboli e archetipi e non rispondono al canone tradizionale di bellezza ma, al contrario, lo deformano raggiungendo risultati seducenti e armoniosi. In questo modo le figure femminili sono alterate da uno sguardo estatico, se non addirittura spiritato, e adornati da tatuaggi e segni grafici dirompenti che a primo impatto stonano con i corpi aggraziati dei ritratti, ma nel complesso creano rapporti di equilibrio e simmetria delle parti. Lo stesso vale per gli altri soggetti, i quali esprimono denotazioni orrorifiche con teschi, denti vampireschi e pronunciate modificazioni corporee. I lavori di Iem82 non sono mere invenzioni estetiche prive di significato ma racchiudono argomenti attuali enfatizzati e spinti all’eccesso dal degrado delle sue rappresentazioni.
Ultimo, ma non per importanza, Marco Pautasso esordisce con un lavoro di sapore vagamente decadentistico che ben si adatta all’attuale situazione sociale e alla crisi dei valori identitari ed economici. Predilige la rappresentazione di soggetti ricercati e innaturali nei quali i colori delineano le forme attraverso accostamenti netti o mescolati in un impasto materico. I dipinti di Pautasso spaziano dalla figuratività all’irrealtà dei contenuti, in bilico tra un immaginario generale ed uno prettamente personale, quello dell’artista.
“Invaders Part II” è la seconda tappa di una serie di mostre che si succederanno nel piccolo spazio di U.F.O. Shop Gallery e che termineranno con la realizzazione di un’iniziativa collettiva senza precedenti.
Elisabetta Bolasco