Per fare un tavolo..
Per una settimana aprirà il proprio studio-laboratorio al pubblico con una mostra dal titolo “Per fare un tavolo…”
Comunicato stampa
Che cosa accomunerà il bed & breakfast di charme realizzato come una casetta sull’albero, il labirinto (o per meglio dire giardino di stanze) in uno dei parchi più belli di Venaria, l’orto di Palazzo Madama a Torino, i giardini del Castello di Pralormo così come gli allestimenti scenografici nell’Orto Botanico di Brera per il Fuorisalone? A collegare tutte queste realizzazioni, così come innumerevoli e stupefacenti altre, è l’estro creativo e la professionalità di Massimo Villa.
Difficile racchiuderlo in una definizione: maestro di giardino? Garden coach? Scultore? Giardiniere? Questo e molto altro, il tutto condito da una sana dose di ironia e capacitò di passare in un attimo dal ruolo di insegnante, a quello di orticultore, un attimo prima lo si vede impegnato ad intrecciare una gerla per puro diletto mentre l’istante dopo sta realizzando i negozi di Dodo by Pomellato, una delle gioiellerie più rinomate al mondo.
Questo grande eclettismo, sicuramente una caratteristica personale di Massimo Villa, ma anche frutto delle tante “vite” vissute in questi suoi primi 60 anni, è la chiave del suo successo. Massimo riesce ad avvicinare chiunque al mondo fatato che meglio di chiunque altro conosce; riesce a trasmettere la passione e il rispetto per la Natura ai suoi clienti, quello stesso rispetto che fa sì che egli non abbandoni mai il materiale che accumula occupandosi dei parchi e dei giardini più belli d’Italia. È infatti rinomata la sua capacità di infondere nuova vita a tronchi, arbusti e ogni sorta di “scarto”, essi rinascono trasformandosi in una cesta, un vaso, una bottiglia in puro stile morandiano…
Un’attenta conoscenza filologica e storica ha permesso a Massimo Villa nel 2011 di ricostruire, su di un progetto di Edoardo Santoro, il giardino medievale di Palazzo Madama a Torino, e la città ha così ritrovato l’Orto (hortus), il Bosco e il Frutteto (viridarium) e il Giardino del Principe (iardinum domini) grazie al recupero di fonti che risalgono addirittura al 1402, con i documenti che registrano le spese per l’ingrandimento dell’edificio durante il governo di Ludovico principe d’Acaia (1402-1418).
Mentre la sua visione e il suo elevato senso estetico hanno reso possibile un’intensa collaborazione con l’architetto Paola Navone per progetti di Pomellato, Poltrona Frau, Barovier e Toso e molti altri.
Ma i piedi ben piantati per terra non escludono la testa per aria e infatti Villa ha realizzato il più bel sogno con il naso all’insù: un albergo che è una casa sull’albero, il sogno di ogni adulto che si ricordi di esser stato bambino. A Manta è nato infatti un Bed & Breakfast immerso in un rigoglioso giardino che ha una stanza-casetta che è tutt’uno con l’albero che la ospita.
Ma siccome la casetta sull’albero è il desiderio nascosto di ogni bambino, il nostro architetto di giardini – falegname - garden coach - scultore ha deciso di fabbricare un kit da assemblare autonomamente nel giardino di casa; e l’ha corredato con delle semplici quanto evocative istruzioni per l’uso. Perché, chi l’ha detto che bisogna essere svedesi per realizzare i mobili componibili fai da te?!
Chi volesse un assaggio delle produzioni grandi e piccole di questo intrigante personaggio può segnarsi in agenda l’appuntamento del 7 di aprile 2014, quando per una settimana Massimo Villa aprirà il proprio studio laboratorio al pubblico con una mostra dal titolo “Per fare un tavolo…”; si potrà approfittarne per sbirciare in un mondo tanto fatato quanto terreno, proprio nel senso di legato alla terra e ai suoi materiali. Oppure lo si potrà incontrare dal 1 al 4 maggio alla Tre giorni per il giardino,
edizione primaverile della più importante manifestazione floro-vivaistica nazionale per giardini e terrazzi organizzata dal FAI, dove Villa da sempre spicca per fantasia e originalità, nell’attesa di veder pubblicato il suo volume (uscita prevista settembre 2014) da maestro di giardino, dove gli schizzi ad acquerello corredano le pagine che raccontano di cancelli, siepi, pergolati, panchine e altre ingegnose realizzazioni.