Scripta – Marco Senaldi
Nuovo incontro di Scripta dedicato agli interrogativi che l’arte pone quotidianamente a critici e filosofi. A conversare con Pietro Gaglianò sarà Marco Senaldi, storico, critico d’arte e autore di programmi televisivi culturali, che nel suo ultimo libro propone la costruzione e la ristrutturazione delle domande chiave sulla nozione di “arte”.
Comunicato stampa
Nuovo incontro di Scripta dedicato agli interrogativi che l’arte pone quotidianamente a critici e filosofi.
A conversare con Pietro Gaglianò sarà Marco Senaldi, storico, critico d’arte e autore di programmi televisivi culturali, che nel suo ultimo libro propone la costruzione e la ristrutturazione delle domande chiave sulla nozione di “arte”.
Il libro Che cos’è l’arte contemporanea? Quando è cominciata e perché è diversa dalle altre forme d’arte del passato?
Storici, critici e filosofi si sono interrogati intorno a questi quesiti, fornendo risposte diverse, spesso in contrasto fra loro, a conferma del fatto che l’arte attuale - intesa come impresa collettiva di riflessione non solo sulle forme espressive, ma anche sul proprio statuto ontologico, teorico ed estetico - è oggi più che mai viva. Eppure la vita dell’arte, come già ebbe a dire Hegel, è un continuo rifarsi, per abbatterli o per servirsene, a dei modelli provenienti dal passato storico (revival, remake, re-enactment…), dall’altrove geografico (primitivismo, orientalismo, post-colonialismo…) o dall’aldilà disciplinare (design, architettura, cinema…).
Ma soprattutto l’arte contemporanea appare come un susseguirsi di crisi catastrofiche, in apparenza tese all’autodistruzione; un’autodistruzione che tuttavia, sebbene portata a termine, incredibilmente non risulta mai definitiva. Per riprendere il celebre adagio di Duchamp, l’arte dei giorni nostri è dunque davvero Definitively Unfinished: testimone contraddittoria, ma ineliminabile, di un nuovo stadio dello spirito e della storia.
Una filosofia dell’arte contemporanea dovrebbe quindi configurarsi come un’azione radicale, un’azione che può anche risultare traumatica perché deve farsi carico di costruire e ristrutturare le domande chiave che riguardano precisamente la nozione di arte, ma che non può farlo se non implicando anche i fenomeni concreti, le occorrenze effettive (opere d’arte) che riempiono di contenuto quelle domande aprioristiche, e anche gli epifenomeni che attengono a questo campo (dalle istituzioni espositive, all’importanza della comunicazione di un evento artistico).
L’autore Marco Senaldi insegna storia dell’arte contemporanea e media presso lo iulm, Milano. Ha curato mostre di arte contemporanea come Cover Theory (catalogo Scheiwiller, 2003) e Il Marmo e la Celluloide (catalogo Silvana Editoriale, 2006); ha pubblicato fra l’altro: Enjoy! Il godimento estetico, Meltemi, 2003 (20062); Van Gogh a Hollywood. La leggenda cinematografica dell’artista, Meltemi, 2004 (20072); Doppio Sguardo. Cinema e arte contemporanea, Bompiani, 2008; Arte e Televisione. Da Andy Warhol a Grande Fratello, Postmediabooks, 2009. Suoi interventi e articoli sono apparsi su Il manifesto, Corriere della Sera, Flash Art, Interni, Around Photography, D – la Repubblica delle donne, Exibart; firma la rubrica «hostravistoxte» su Artribune; è stato autore televisivo di programmi culturali per Canale 5 e RaiTre.
Prossimi appuntamenti con scripta
13 maggio Anna Detheridge, Gli scultori della speranza, edito da Einaudi
9 giugno Maurizio Pallante, Sono io che non capisco. Riflessioni sull’arte contemporanea di un obiettore alla crescita, Edizioni per la decrescita felice
Gli incontri avranno inizio alle ore 18.00