Dipinti e Disegni della Grande Officina di Gaudenzio Ferrari
L’esposizione approfondisce il tema del Compianto di Cristo nella scuola di Gaudenzio Ferrari. Attraverso l’itinerario figurativo che dalle prime prove del pittore valsesiano giunge fino ai suoi seguaci operosi nella seconda metà del Cinquecento, il visitatore potrà osservare come il tema sia stato elaborato dal punto di vista compositivo e iconografico partendo dalla riflessione sui cartoni, patrimonio sostanziale delle botteghe vercellesi.
Comunicato stampa
L’esposizione approfondisce il tema del Compianto di Cristo nella scuola di Gaudenzio Ferrari. Attraverso l’itinerario figurativo che dalle prime prove del pittore valsesiano giunge fino ai suoi seguaci operosi nella seconda metà del Cinquecento, il visitatore potrà osservare come il tema sia stato elaborato dal punto di vista compositivo e iconografico partendo dalla riflessione sui cartoni, patrimonio sostanziale delle botteghe vercellesi. L’iniziativa, promossa dall’Accademia Albertina e dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte in collaborazione con il Museo Borgogna e la Pinacoteca dell’Arcivescovado di Vercelli, è sostenuta dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino. Si tratta dell’ideale prosecuzione della mostra “Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino. Cartoni e dipinti a confronto” organizzata lo scorso anno grazie alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte e alla Galleria Sabauda. Le coperture assicurative sono offerte da Società Reale Mutua di Assicurazioni.Il percorso espositivo propone inizialmente il confronto fra il cartone di Bernardino Lanino della Pinacoteca dell’Accademia Albertina, il Compianto di Gaudenzio Ferrari, prestito dalla Galleria Sabauda (1535-1540 circa) e la tavola di analogo soggetto di Bernardino Lanino, anch’essa dalla Sabauda, ma in origine nella chiesa di San Sebastiano a Biella (1545). Completano la rassegna su questo tema compositivo e iconografico altri tre dipinti di provenienza vercellese: il piccolo Compianto del Museo Borgogna, opera giovanile di Gaudenzio che trascrive il modello di Perugino per le Clarisse di Firenze, attestando l’importanza delle fonti figurative centro italiane per la formazione dell’artista. Un’altra pala di Lanino, eseguita per la chiesa di San Giuliano a Vercelli nel 1547 (oggi conservata presso l’Arcivescovado), rispetto al Compianto gaudenziano della Sabauda, presenta una significativa variazione nel gruppo centrale della Madonna con il Cristo. La terza opera è il Compianto di Giuseppe Giovenone (Vercelli, Museo Borgogna) che, ricollegandosi apertamente al cartone di Lanino, rivela quanto la maniera moderna elaborata nella bottega gaudenziana, rimanesse come un’irrinunciabile fonte stilistica ed iconografica ancora negli anni settanta del Cinquecento, in piena Controriforma.