Jean Arp / Osvaldo Licini

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO D'ARTE
Riva Antonio Caccia 5, Lugano, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì–domenica: 10.00–18.00, venerdì: 10.00–21.00
Chiuso lunedì, tranne 21 aprile, 9 giugno

Vernissage
12/04/2014

ore 17

Contatti
Email: mariachiara.salvanelli@ddlstudio.net
Biglietti

Ingresso al singolo museo. Intero Fr. 12.–/RidottoFr. 8.– Entrata gratuita < 16 anni Entrata gratuita la prima domenica del mese

Artisti
Osvaldo Licini, Jean Arp
Uffici stampa
STUDIO BATTAGE
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Un percorso espositivo di 150 opere che svela assonanze visive e di poetica fra lo scultore alsaziano – svizzero di adozione –
Jean Arp e il pittore italiano Osvaldo Licini

Comunicato stampa

Dal 13 aprile al 20 luglio 2014 il Museo d’Arte di Lugano presenta la grande mostra Jean Arp-Osvaldo Licini, a cura di Guido Comis (Museo d’Arte) e Bettina Della Casa (Museo Cantonale d’Arte). Anticipando la filosofia che sarà propria del nuovo centro culturale LAC (Lugano Arte e Cultura), la cui apertura è prevista per il settembre 2015, la mostra si sviluppa attorno al concetto di dialogo e di confronto, ponendosi così in continuità con la linea espositiva inaugurata nel 2013 con Klee-Melotti. La città di Lugano, tradizionale crocevia fra Svizzera e Italia, Nord e Sud Europa, è da sempre luogo di incontro e confronto tra figure di diversa origine che ne mette in luce sensibilità e caratteristiche comuni.

Arp e Licini sono uniti dalla ricerca dell’“elementare” e rivendicano la necessità di individuare nell’arte una dimensione spirituale, un momento originario, basato sulla ricerca di elementi primordiali.

Entrambi indagano il mistero della relazione fra uomo e natura attraverso un vocabolario di forme essenziali, ma allo stesso tempo si possono apprezzare alcune differenze nella poetica dei due: se la natura rappresenta per Arp lo spazio in cui esplorare forme e processi al fine di formulare un inedito linguaggio visivo, per Licini essa è invece il luogo del mito, la dimensione a cui attingere per dare forma a un immaginario fantastico.

Il percorso espositivo si articola in una successione di capitoli: dagli anni di formazione, verso l’astrazione geometrica, la mostra si sofferma sull’indagine dell’universo naturale, sull’uso delle lettere e dei simboli per chiudersi con un’importante sezione dedicata alla figura biomorfa. Parti del corpo, forme organiche, paesaggi, lettere dell’alfabeto o oggetti quotidiani vengono trasfigurati e ricombinati, come se gli artisti ambissero – ponendo in relazione elementi della natura e simboli astratti – a cogliere le dinamiche che presiedono a processi invisibili e rivelare le regole alla base del divenire delle cose.

La mostra non si esaurisce in un dialogo a due voci, ma propone anche opere di artisti che Arp e Licini amarono o che condivisero il loro stesso orizzonte di ricerca, come Auguste Rodin, Henri Matisse, Moise Kisling, Amedeo Modigliani, Paul Klee, Vasilij Kandinskij, Alberto Magnelli, Josef Albers e altri ancora. Un ruolo di particolare rilievo riveste, inoltre, la figura di Sophie Taeuber-Arp, dal 1915 compagna di Jean Arp, nonché autrice di opere che destarono profondo interesse in Licini.

Jean Arp e Osvaldo Licinihannoattraversato le avanguardie, ma interpretandole in modo sempre originale.

Artista cosmopolita per vocazione l’uno, solitario per elezione l’altro, furono segnati da una sorte radicalmente diversa: Arp fornì i fondamenti del linguaggio di tante forme espressive del secondo Novecento, dal Neo-dada al Minimalismo; Licini rimase unico e inimitato nella sua personalissima dimensione simbolica, figura mitica nel panorama della contemporaneità.