Matteo Montani / Peter Flaccus

Informazioni Evento

Luogo
OTTO GALLERY
Via D'Azeglio 55, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00
domenica e lunedì su appuntamento.

Vernissage
12/04/2014

ore 19

Artisti
Matteo Montani, Peter Flaccus
Generi
arte contemporanea, doppia personale

La tensione dialettica tra casualità e controllo nella realizzazione artistica è al centro di questa mostra, nella quale vengono presentati i lavori di due artisti di diversa generazione che hanno costruito la propria ricerca intorno a tecniche originali e materiali inusuali.

Comunicato stampa

Dopo la mostra A cielo aperto del 2010, Matteo Montani torna nelle sale espositive della OTTO Gallery in una doppia personale con Peter Flaccus, artista americano per la prima volta in mostra alla galleria bolognese.
La tensione dialettica tra casualità e controllo nella realizzazione artistica è al centro di questa mostra, nella quale vengono presentati i lavori di due artisti di diversa generazione che hanno costruito la propria ricerca intorno a tecniche originali e materiali inusuali.
Matteo Montani sceglie di utilizzare le possibilità della carta abrasiva, quale supporto privilegiato, su cui condurre liberamente il colore ad olio per far emergere paesaggi interiori intensi, poetici e fluttuanti, sempre in bilico tra un altrove e un dentro, tra microcosmi e distese siderali. Sulle ricche superfici, ora scandite da ritmi orizzontali ora da tensioni verticali, si stagliano orizzonti in sovrapposizione blu, viola, d’oro e di altre tonalità calde, frutto del gesto controllato dell’artista e insieme di un percorso imprevedibile di velature policrome.
Peter Flaccus si confronta invece con la fisicità malleabile di uno strumento linguistico organico e in continua mutazione come la cera, che lascia fluire senza condizionamenti, e di cui sonda le molteplici possibilità attraverso la tecnica dell’encausto. Le sue opere sono accadimenti improvvisi di acceso cromatismo, in cui rarefatte forme quasi biomorfe, vive e pulsanti sembrano continuare ad espandersi davanti agli occhi dell’osservatore, in composizioni di grande equilibrio dove transizioni chimiche, spostamenti casuali e padronanza della tecnica esecutiva agiscono in incessante interazione.