Ralph Rumney – Opere 1957/1995
Terminata l’esperienza con il Situazionismo, crea la serie dei collages e opere in cui ricopre tavole di legno con foglia oro e argento a creare sontuose ‘icone’ astratte colme di luce riflessa.
Comunicato stampa
Sabato 12 aprile 2014 alle ore 18 si inaugura presso la Galleria Peccolo di Livorno la prima succinta mostra retrospettiva italiana dell'artista, inglese di nascita, ma che ha operato gran parte della sua vita in Francia e lavorato a Parigi negli anni 1950/70; gli anni d'oro della Parigi dell'Esistenzialismo e dell' Ecole de Paris che dominava tutta la scena artistica francese ed europea.
Ma erano anche gli anni in cui iniziava la ribellione dei giovani artisti emergenti e più sperimentali che si confrontavano tra loro e con il mondo: i Novo-Realisti di Pierre Restany con i pittori "autre" informali; i Situazionisti che si opponevano ai Lettristi di Isou, in una atmosfera di fermento creativo tipica delle giovani generazioni seriamente impegnate a voler cambiare lo stato delle cose, in campo artistico e non.
Una situazione che esploderà nel suo culmine con il maggio '68 parigino e la rivolta studentesca. Anni formativi in cui prendevano forza le idee e le teorie di Guy Debord con la sua interpretazione della nascente "Società dello Spettacolo" e della critica alla Società dei consumi. Ralph Rumney aveva incontrato già prima del 1957 Guy Debord e condiviso con lui le idee e la fondazione del gruppo Situazionista. Il "Situazionismo" quale gruppo artistico e di pensiero fu fondato durante quella estate in Liguria a Cosio d'Arroscia, riunione a cui parteciparono, oltre a Debord e Rumney, Pinot-Gallizio, Piero Simondo, il musicista Walter Olmo, Michèle Bernstein e Asger Jorn.
Se nel gruppo Situazionista Guy Debord era il Re-Imperatore Rumney ne fu considerato il "Console". In quegli stessi anni Rumney era spesso presente anche in Italia, a Venezia e a Milano dove incontrava Manzoni, Fontana e tutti gli altri frequentatori del Bar Giamaica e della scena artistica milanese. Aveva esposto con successo dipinti su tela (alcuni dei quali sono oggi in Collezione delle Civiche Raccolte del Comune di Milano) e le sue tavole di legno che ricopriva di foglia oro e argento nella Galleria Appollinaire e in altre gallerie milanesi e partecipato anche al Premio della città di Lissone per giovani artisti.
Terminata l'esperienza con il Situazionismo e dopo dolorose vicende personali si trasferisce a Manosque, nel sud della Francia (dove vivrà isolato fino alla morte, avvenuta nel 2002) continuando a lavorare alle sue opere della serie dei collages oppure continuando a ricoprire tavole di legno con foglia oro e argento a creare sontuose "icone" astratte colme di luce riflessa: tavole di meditazione dalla sacralità quasi religiosa.
Nel catalogo, edito dalle Edizioni Peccolo, una prefazione dello specialista francese del Situazionismo Yan Ciret, del critico italiano Sandro Ricaldone e una scheda riguardante gli anni milanesi di Rumney
a cura della D.ssa Renata Ghiazza, Conservatore della Casa-Museo Boschi Di Stefano di Milano.