Marcello De Angelis / Sandi Renko
La PoliArt Contemporary presenta nei suoi spazi di Rovereto una doppia mostra personale, dedicata alle opere dei due artisti contemporanei Marcello De Angelis e Sandi Renko.
Comunicato stampa
La PoliArt Contemporary presenta nei suoi spazi di Rovereto una doppia mostra personale, dedicata alle opere dei due artisti contemporanei Marcello De Angelis e Sandi Renko. È il “SEGNO” ad essere protagonista nelle circa trenta opere esposte in queste due mostre parallele: il segno di Marcello De Angelis, trasformato in un micro-rilievo, rende le forme corpi luminosi nello spazio profondo; il segno di Sandi Renko, diviene mutevole sull’onda sterminata di canneté ondulati, nell’inarrestabile progressione delle variazioni percettive e generative del cubo.
MARCELLO DE ANGELIS
Il corpo del segno
Con la personale tecnica della “spremitura” del colore acrilico con una siringa da iniezione (da cui il nome di “injection painting”), il giovane e ormai affermato artista veronese trasforma ogni segno della sua pittura in un corpo, realizzando forme potentemente tridimensionali. Nelle circa venti opere esposte, attraverso l’uso di colori metallici, De Angelis sembra dipingere la luce, che scivola sulle sue tele modellando mondi siderali apparsi per la prima volta.
Ma, paradossalmente, a sbigottire di più in questa ricerca è ciò che non viene dipinto e che appare oltre il limite estremo delle forme in primo piano: gli ampi sfondi monocromi sono trasformati in spazi infiniti. Così come ogni linea del disegno si è snaturata in corpo, così anche la superficie diviene irreversibilmente profonda di là dell’orizzonte della pittura.
In mostra sarà presentato per la prima volta il ciclo delle “Permutazioni”, oltre ai “Portrait” nei quali, come in strani specchi, i visitatori potranno decidere di entrare con ciò che di loro rimane immutabile dalla nascita alla morte: l’impronta digitale.
SANDI RENKO
Il segno mutevole
È una sorta di sincretismo a fare delle opere di Renko un originalissimo capitolo dell’arte contemporanea aperto sul futuro. Con un’incredibile povertà di mezzi, cartone ondulato e pennarelli acrilici (e tiralinee), l’artista riesce a creare complesse e raffinatissime visioni mutevoli, incentrate sulla figura del cubo e in grado di modificare dall’interno anche i bordi delle opere come nel ciclo Sider, visibile in mostra. In mostra saranno presenti anche alcune opere del recentissimo ed inedito ciclo delle “Estroflessioni”, nelle quali il cubo renkiano diviene aggettante oltre il piano limite delle opere, aprendosi sull’ambiente circostante.
Eppure le ricerche di Sandi Renko non si fermano ai quadri, perché la sua doppia personalità creativa di artista e designer (che ricorda le figure ormai storiche di Enzo Mari e Bruno Munari), lo spingono a mostrare come l’arte possa sostanziare, in un continuo travaso estetico, anche gli oggetti della nostra quotidianità. In questo senso Renko può essere considerato un unicum nel panorama dell’arte contemporanea.
La mostra è corredata dal catalogo “Uno e Molteplice” dedicato al ciclo “Portrait” di De Angelis e da “Renko in Bilico” volume antologico dedicato a Sandi Renko, entrambi a cura di Leonardo Conti.