Oni Wong – EX
La ricerca di OniWong è simbiotica col porsi domande che hanno la probabilità di avere risposte in scenari di possibilità armoniche, un gioco a raggiungere che non pone limiti d’arrivo. Il bianco dominante dell’insieme non è il sublime appagante agognato.
Comunicato stampa
sarajevo supermarket chiude e fa festa... con OniWong e per un mese intero...
“Partecipare ad una installazione di OniWong è sempre un'esperienza catartica. Si è presi da quella sensazione che avvolge trovandosi al cospetto della rappresentazione d'una interiorità che evolve verso stadi di coscienza in ordine progressivo. E accade anche con EX, dove l'artista, equilibrando forme e cromatismi, unisce elementi urticanti con segni d'algida pacificazione. EX-allontanamento per tendere all'oltre. È riferito a quel tratto d'accumulo ordinato-disordinato d'esperienze che hanno formato la personalità fisico-emozionale individuale. Tratto che, per intenzione, vuole essere superato per tendere-tendersi verso prospettive coscienziali evolute. Il superamento è nello spazio sacrale, segnato dalla sepoltura, dove l'epitaffio, trascritto nella successione numerica di Fibonacci, sottende l'apertura a quell'oltre che, relazionato all'infinito, appare, superando stadi di coscienza raggiunti e cristallizzati.
La ricerca di OniWong è simbiotica col porsi domande che hanno la probabilità di avere risposte in scenari di possibilità armoniche, un gioco a raggiungere che non pone limiti d'arrivo. Il bianco dominante dell'insieme non è il sublime appagante agognato. OniWong assoggetta questo non colore al non luogo, dove quel senso di disorientamento nasce all'inizio dell'avventura d'iniziazione. Entrando nell'installazione, appare ad altezza di sguardo una foto che, nel gioco prospettico d'una strada, presenta palazzi come strutture di quelle certezze da superare. L'orizzonte a cui tende la via è metafora di quell'oltre possibile. Sul pavimento tinteggiato di bianco, palloncini bianchi, gonfi d'aria, sono quella leggerezza momentanea, manifesta nell'animo, quell'apertura del discernimento – simbiotico – all'atto liberatorio. Si muovono liberi al passaggio dei visitatori, la mobilità è il pressupposto dell'animo che si avvia alla ricerca, mosso dal fastidio suscitato da una situazione insostenibile. Lo scalcìo involontario del visitatore è l'atto di disturbo che dà il via. Come lo è il ronzio della mosca, sonorizzato nel biancore dell'ambiente. La mosca è artefice della decomposizione-trasformazione di un composto organico, con caratteristiche fisiche proprie, in altro. Concetto che è in scena anche nei garofani che, posti con l'acqua in un secchio bianco, marciranno con la manifestazione tipica dell'odore.
OniWong rende questo passaggio metafora dell'evoluzione coscienziale, ogni cosa è tutto, uno.
Materia e spirito indissolubili, insieme nel viaggio della transmutazione ciclica e quindi infinita.”
Livka Vozla
OniWong vive e lavora a Napoli. Negli anni '80 vede la luce nei movimenti underground che crescono in città. Partecipa nel giugno '89 all'occupazione del Tienament, collabora con Studio Aperto Multimediale, gli Eretici, Laboratorio 3c, Dissociazione Culturale, Cielo Celeste, Contropotere, Area. È tra gli artisti del Mivhs-HomeGallery.
Nella sua ultima produzione - Bella Buona e Brava - la presenza di piume e di chiodi e mosche come sintesi estrema per descrivere l'effimero e la molestia. Luccicchio e disadattamento-chiodi gioiello e piume per solleticare-in un gioco perverso di tortura e piacere. Bella Buona e Brava-è solleticata dal proprio successo. Mostre: 2013: Cib'arti, sarajevo supermarket, Napoli; A.Temporale, Mivhs, Casavatore (Na). 2011: Il prezzo del desiderio, Mivhs, Casavatore (Na). 2005: Di colore oro, Sturlespital, Berna. 2002: Area, Franco Riccardo Arti Visive, Napoli. 1999: BerliNapoli, Tachles, Berlino. 1999: Proiezioni Video No Stop, Studio Morra, Napoli. 1987: Sex and Violence, Napoli.