Mex-Pro – Circa 200
Con 87 artisti messicani provenienti dalla collezione Josè Pinto Mazal, CIRCA 2000 è l’esposizione internazionale che aprirà nelle sale delle Scuderie del Castello di Miramare dando di fatto seguito alla grande mostra di artisti del Gruppo78 tenutasi da gennaio a settembre 2013 in Messico prima a Oaxaca negli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena.
Comunicato stampa
PONTE INTERNAZIONALE
DI ARTE CONTEMPORANEA ITALIA-MESSICO
MEX PRO
“Un progetto installativo dalle dimensioni maestose,
un ponte culturale internazionale che celebra
in Italia l’arte contemporanea messicana.
Accade a Trieste nel 140° anniversario
dall’apertura delle relazioni diplomatiche
tra l’Italia e il Messico”
A CURA DI
Maria Campitelli, Fernando Galvez de Aguinaga, Gerardo Traeguez, Manolo Cocho, Marieta Bracho, Luca Caburlotto, Rossella Fabiani, Lucia Krasovec Lucas
CIRCA 2000
/ 90 artisti messicani
Scuderie del Castello di Miramare - Trieste
15.4.2014 – 15.9.2014 – h 10-18 tutti i giorni
opening 14.04.2014
ore 18.30
2501 MIGRANTES
/ macro installazione di 2500 sculture di terracotta di Alejandro Santiago
Piazza Unità d’Italia – Trieste
opening 23.08.2014
Berengo Center for Art and Glass - Venezia
opening ottobre 2014
EVENTI COLLATERALI
MARE PRIMO di Manolo Cocho - Lux Art Gallery – 25.1.2014
A'NABAANY di Lucio Santiago - Museo Carà di Muggia [Ts] – 14.3.2014
ROSTROS DE LA FIESTA - Scuderie del Castello di Miramare, in concomitanza con la mostra di pittura – 14.4.2014
SPIN-VIDEO - DoubleRoom Gallery – 14.5.2014
UMBRALES di Tomas Casademunt – ArtPhoto – 14.6.2014
SUTURAS DE UNA CIUDAD di Alejandro Echeverria – Lux Art Gallery – 14.6.2014
PSYGHO VISION - Stazione Rogers – 28.6.2014
INTERSECCIONES - Lux Art Gallery – 11.7.2014
LA HUELLA GRAFICA - Lux Art Gallery - 22.8.2014
GERMAN VENEGAS - Lux Art Gallery [Ts] – 19.9.2014
GERMAN VENEGAS - Berengo Center for Art and Glass [Ve] – ottobre 2014
COMUNICATO STAMPA
marzo 2014
Parte integrante del progetto PONTE INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMOPORANEA ITALIA-MESSICO - promosso dall’Associazione culturale triestina GRUPPO78 già dal 2010 in una prospettiva di scambio culturale concordato tra i due paesi sul terreno dell’arte contemporanea – MEX PRO è l’ambizioso progetto internazionale che si svolgerà a Trieste nel corso del 2014 con successive espansioni nazionali e internazionali.
Un progetto che - oltre all’intrinseca valenza culturale – ha anche il merito di celebrare il positivo, rinsaldato rapporto tra l’Italia e il Messico in occasione del 140° anniversario dall’apertura delle prime relazioni diplomatiche tra i due paesi.
Due i segmenti principali nei quali MEX PRO si articola, la mostra CIRCA 2000 e l’installazione 2.501 MIGRANTES dell’artista Alejandro Santiago.
Con 87 artisti messicani provenienti dalla collezione Josè Pinto Mazal, CIRCA 2000 è l’esposizione internazionale che aprirà il 14 aprile 2014 nelle sale delle Scuderie del Castello di Miramare dando di fatto seguito alla grande mostra di artisti del Gruppo78 tenutasi da gennaio a settembre 2013 in Messico prima a Oaxaca negli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena.
Curata da Maria Campitelli con la collaborazione di Manolop Cocho, Fernando Galvez de Aguinaga e Gerardo Traeguez la mostra approda in uno dei luoghi simbolo di Trieste – le Scuderie del Castello di Miramare - sito particolarmente significativo per quanto riguarda gli storici rapporti tra Trieste e il Messico, relativamente alla vicenda di Massimiliano d'Austria che andò a morire oltre oceano dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un'altra dimora evocativa del modello di Miramare.
Costruita con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea, la collezione “CIRCA 2000” di Josè Pinto Mazal si compone di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 di artisti
messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.
La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri”. Appaiono tutti i generi consacrati, dal paesaggio al ritratto al nudo, al realismo sociale alla tendenza primitiva, a tematiche sacre come il citazionismo arcaico e surreale generi e modalità molto spesso tra loro sovrapposti ed intrecciati, secondo un corposo paradigma messicano che tende di preferenza al racconto complesso, prediligendo in ogni caso una intensa, debordante figuratività. Molti degli artisti che esporranno a Trieste hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d’arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all’I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell’estremo Oriente, in Australia.
Va detto, che su tutte le tendenze esplose in Europa come nel resto del mondo, approdate poi in Messico, s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha ….che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato.
Vero e proprio perno portante dell’intera iniziativa sarà l’installazione 2501 MIGRANTES, dell’artista prematuramente scomparso Alejandro Santiago, che evoca il dramma eterno, della migrazione dei popoli e di cui lo stesso artista si sentiva di far parte.
Un popolo di 2501 statue di terracotta dalle misure variabili da cm 120 a 180 si stanzierà in piazza dell’Unità d’Italia, internazionalmente nota come la più ampia e magnifica piazza europea con affaccio sul mare.
Sappiamo della drammatica attualità di questo tema, della sua universalità, registrabile nello sviluppo storico di tanti popoli, della complessa problematicità che contiene, e dell'urgenza di affrontarla, e al contempo dell'incapacità o scarsa volontà di risolverla. Si pensi anche ai recenti scandali dei luoghi di accoglienza a Lampedusa, alla conclamata violazione dei diritti umani, configurando una situazione di degrado e di incredibile recessione civile a fronte della quale la generale indignazione non basta a creare concreti presupposti risolutivi. Necessita dunque trovare nell'immediato, a livello europeo, e internazionale, adeguate
risposte. Le disparate posizioni politiche, corredate di interessi differenti, l'aleggiare per fortuna ancora indistinto e limitato di sempre pericolosi nazionalismi nel contesto negativo di una persistente recessione
economica, soprattutto in Italia, impediscono di trovare soluzioni adeguate e i meeting socio/politici, organizzati o da organizzare a questo scopo, non sembrano strumenti sufficienti per comporre la complessità di questi problemi.
L'onda avanzante di 2501 statue, la loro presenza e il loro significativo, assordante silenzio, non risolve praticamente il problema, ma si fa simbolo urgente di una realtà diffusa di cui bisogna prendere coscienza. La potenza del linguaggio artistico si sostituisce all'impotenza decisionale e politica per farsi monito e spingere gli uomini di buona volontà a impegnarsi a trovare giuste vie risolutive di un problema immane.
I 2.501 MIGRANTES di Alejandro Santiago hanno un pregresso storico e una motivazione che s'innesta nella personale esperienza dell'artista. Migrante lui stesso (quell'uno aggiunto ai 2.500 lo rappresenta) ritornando al suo piccolo paese d'origine arroccato sulle montagne, lo trova spogliato di vita umana. La piccola comunità, i suoi abitanti che conosceva uno ad uno, erano scomparsi. 2.500 assenze. Sono rimaste solo le donne, i bambini, i vecchi. Ed ecco che da questa micidiale assenza, da questo vuoto incolmabile dovuto all'emigrazione massiccia negli U.S.A., nasce nell'artista il bisogno prorompente di dare peso e forma a queste presenze costrette a sradicarsi dal loro luogo d'origine, a questi uomini costretti ad abbandonare la loro terra per garantire la sopravvivenza ai propri congiunti oltre che se stessi. Divengono allora tutti insieme compattamente migrantes facendosi monumento, l'esercito della disperazione e, allo stesso tempo, della volontà incrollabile, della speranza.
Questa grande iniziativa culturale sarà corredata a Trieste da una schiera di eventi collaterali distribuiti in spazi pubblici come il Museo Revoltella /Galleria d’Arte Moderna e privati sì da invadere nel 2014 la città di significative presenze messicane restituendo un’immagine a tutto tondo della cultura messicana.
Tali eventi, assieme a presentazioni, incontri anche su altre tematiche, dalla cucina messicana alla letteratura, al cinema, si svolgeranno in date successive, con inaugurazioni preferibilmente il 14 dei mesi successivi, per un simpatico richiamo alla main opening del 14 aprile, in modo da tener viva l’attenzione e l’interesse del pubblico sull’iniziativa nel lungo arco di tempo previsto della sua apertura, aprile-settembre 2014.
Si è partiti già da gennaio con l'articolata mostra personale MARE PRIMO di Manolo Cocho alla Lux Art Gallery, anticipazione dell'esplosione messicana che si snoderà lungo tutto l'anno; per seguire
in marzo con A'NABAANY dell'artista multimediale Lucio Santiago al Museo Carà di Muggia (TS); una delle principali iniziative collaterali sarà la mostra della maschera messicana ROSTROS DE LA FIESTA, proveniente dal museo nazionale della Maschera di San Luis Potosì con una proposizione di taglio antropologico/etnografico ospitata alle Scuderie del Castello di Miramare, in concomitanza con la mostra di pittura; SPINvideo sarà una rassegna di video-art alla DoubleRoom Gallery con approfondimenti dei singoli autori, quindi alla Stazione Rogers l'interessante lavoro promosso da Luciana Esqueda, intitolato PSYGHO VISION, frutto della collaborazione tra artisti messicani e del Gruppo78. INTERSECCIONES è una mostra che, in luglio, vedrà a raffronto artisti italiani, messicani e greci alla Lux Art Gallery. A seguire, ancora alla Lux Art Gallery SUTURAS DE UNA CIUDAD, di Alejandro Echeverria, mentre nel mese precedente in giugno sarà la volta di UMBRALES, mostra fotografica di Tomas Casademunt alla galleria ArtPhoto; in agosto LA HUELLA GRAFICA, una rassegna di arte grafica a completare il quadro della multiforme espressività messicana, infine tra ottobre e novembre una personale di GERMAN VENEGAS che unirà opere di pittura con lavori in vetro, sia alla Lux Art Gallery che al Berengo Center for Art and Glass di Venezia.
A settembre i 2.501 MIGRANTES "migreranno" a Venezia, con la mediazione di Adriano Berengo, il mago del vetro artistico di Murano.
In realtà tutta l’operazione MEX PRO va ben oltre i limiti della città in cui è nata, Trieste, e si sta già muovendo in un clima europeo grazie all’interesse del Regno Unito, dell’Olanda e della Russia.