Roberto Cascone – Vita Omnia
Attraverso opere, video e materiali diversi la mostra ripercorre, a partire dai primi anni 80, l’intreccio di arte e vita nel lavoro di Roberto Cascone.
Comunicato stampa
Attraverso opere, video e materiali diversi la mostra ripercorre, a partire dai primi anni 80, l'intreccio di arte e vita nel lavoro di Roberto Cascone. Adottando comportamenti diversi, tra sperimentazione e ricerca, l'artista si è posto come obiettivi il tentativo di "fare tutto" e il recupero del negativo, operando con uno stile mirato a suscitare meraviglia, talvolta ambiguo e volutamente indecifrabile, talvolta ironico e provocatorio, ma sempre alimentato dal bisogno di relazione, necessità a cui l'opera è per certi versi subordinata. Questo approccio comportamentale sta al fondo di una ricerca basata su provocazioni e azioni "virali", assunzione di identità diverse, creazioni di gruppi artistici e non. Per esempio il progetto relazionale RA First Agency, con il Cattelan Funs club, fondato nel 1994 assieme a Mari Iodice. Progetti, come sostiene l'artista, alimentati da esigenze psicologiche e relazionali, le stesse che fin dagli esordi hanno condizionato la sua ricerca, atti a trasformare problematiche esistenziali e nevrosi familiari in valore, coinvolgendo anche la madre, Maria Luisa Querci e il fratello Massimo. Da segnalare che Roberto Cascone esporrà anche opere della collezione personale, come le Opere trovate, che hanno la funzione di stimolare una domanda di senso in amici e visitatori, o Wizard, opera dell'amico Carlo Buzzi, ospite della mostra. Inoltre il pubblico potrà contribuire alla stesura di un libro collettivo in cui l'artista sta raccogliendo racconti di fatti avvenuti nel mondo dell'arte purché negativi o divertenti. Nel corso del vernissage, infine, chi lo desidera potrà partecipare alla performance Ricapitolazione: scegliendo una delle stampe formato francobollo che riproducono i lavori in mostra, sarà possibile ascoltarne la descrizione per voce dell'artista stesso, e, se interessati, ricevere in dono l'immaginetta corrispondente.
Biografia
Nato a Napoli nel 1958, ma cresciuto a Bologna, nel 1980 si trasferisce a Firenze dove lavora come DJ a Controradio. Disegnatore autodidatta, sono di questi anni i primi lavori di sapore pop, vicini al fumetto, ispirati all'Art Brut e alla pittura zen. Frequentando il Manila di Bruno Casini e l'entourage dei Magazzini Criminali, conosce l'artista Lanfranco Baldi, con cui collabora. Dopo la prima personale (Caffè Voltaire, 1983), è attivo su vari fronti: disegna la copertina di Open, art magazine radiotrasmesso in Basic, cura rassegne video al Tenax e concerti e serate al Backdoors di Poggio a Caiano. Lasciato il DAMS di Bologna, nell'84, frequenta la facoltà di architettura di Firenze dove, con Gianni Pettena e Giuseppe Chiari, approfondisce il rapporto tra musica e architettura. A Milano dal 1986, frequenta i corsi della Scuola del fumetto e, alla Statale quelli di estetica ed epistemologia. Comincia l'interesse per materiali e oggetti trovati che impacchetta con "domopack", collabora con studi di architettura e per allestimenti di still life su giornali (Amica). Nel corso degli anni 90 espone soprattutto a Milano in mostre collettive e personali in spazi no profit (ViaFarini e Care of), e gallerie d'arte (Eos, Pilat e Artra). Attivo dal 1997 nel Progetto Oreste, viene invitato al convegno del Link di Bologna sulla giovane arte italiana e alla Biennale del 99. Sempre negli anni 90, dopo l'esperienza di Mistika Zero (1991-94), con cui produce eventi ludici, e dopo aver creato la prima agenzia, Rentwork, con Mari Iodice fonda RA First Agency, contenitore di happening ed operazioni relazionali come il Cattelan Funs Club (con la art fanzine Cattelanews). Nel 1996, con Giuseppe Vicenzo, crea Bondage, trasmissione di Radio Onda d'urto e performance che presenta in due interventi alla Quadriennale di Roma su invito di Cesare Pietroiusti. Nel 1997, dopo aver partecipato con il Comico a domicilio alla mostra Arte x tutti a Codogno (Lo), curata da Loredana Parmesani, e dopo aver vinto il premio Serial Public a Trieste, crea il Club del silenzio realizzando ricerche su luoghi silenziosi delle metropoli culminate nel 2001 con l'operazione partenopea Silence Dreams (con mostra personale allo Studio Morra di Napoli). Dopo varie mostre collettive, come Lavori Domestici, Casa Bonomi, Varese (2002), a cura di Valerio Dehò, e From the Pages of my Diary, alla galleria Belvedere di Vienna (2004), a cura di Casaluce-Geiger, si dedica alla stesura di "Artherapy. Curarsi con l'arte contemporanea" pubblicato nel 2007. L'ultima personale (2010) è The two Cities, mostra di autoscatti realizzati a Milano col telefono cellulare, alla Giuseppe Frau Gallery di Gonnesa (CI), a cura di Barbara Martusciello. Tra il 2011 e il 2012 partecipa a diversi eventi, come L'opera utile, alla galleria Cart di Monza, Artherapy Research, a cura di Laura Marchesi by “birthmark”, nella mostra IoNoi alla Fondazione Marco Mantovani, e Il lavoro dell'artista e la sua igiene mentale, allo Studioventicinque, entrambe a Milano. Attualmente lavora come fashion designer digitale in un progetto di ibridazione tra arte e design.