Pietro Librici – Ad Imaginem Suam

Informazioni Evento

Luogo
STATUTO 13
Via Statuto 13, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
16/04/2014

ore 18,30

Artisti
Pietro Librici
Curatori
Massimiliano Bisazza
Generi
arte contemporanea, personale

Pietro Librici sonda la cultura sicula a tutto tondo: dalla scultoreità alla figurazione che affondano le proprie origini nell’antica Grecia.

Comunicato stampa

La connotazione pittorica del lavoro di Pietro Librici è certamente strettamente collegabile alle proprie origini siciliane.

Una terra affascinante, profumata e densa di storia, di amori, passioni, delicate e violente al contempo.

E’ proprio questo il binomio che trovo sia riconducibile palesemente alle due tematiche presenti nella mostra personale di pittura in Galleria Statuto13 a Milano: “Storia e legami tra i viventi”.

Pietro Librici sonda la cultura sicula a tutto tondo: dalla scultoreità alla figurazione che affondano le proprie origini nell’antica Grecia.

Volti rifranti di teste e di busti dipinti con oli che cromaticamente scintillano d’oro. “Resti umani” decaduti e spezzati a causa dello scorrere del tempo e del divenire che tutto permea incessantemente. Ciò che è rotto è completato talvolta da contorni bruni essenziali- come il colore della terra delle campagne agrigentine - e si stagliano sulle tele di cotone spesso, bianche, intatte, volutamente minimaliste e mediante un punto di vista meramente estetico.
Il contrasto tra lo sfondo bianco e la “scultura/umanoide” ivi rappresentata lascia emergere la plasticità pittorica, i volumi, di quei volti e di quei busti intonsi che fluttuando si ergono sopra le parti. Solitari, silenziosi, maestosi ci narrano di storia antica, di vite spezzate, di mondi e di culture che ci hanno infuso l’anima della filosofia e del nostro attuale sapere.

Per contro, continuando il percorso della mostra, ci troviamo di fronte ad altri lavori su tela che ci mostrano silhouttes parziali di persone: arti, colli, teste d’individui solitari o che interagiscono tra loro. La cosa che è molto in linea con tutto il nuovo percorso pittorico figurativo di Pietro Librici sta nel fatto che anche in questo caso le linee si spezzano; i corpi si spezzano; sono incompleti, restano solo dei frammenti….umani.

Una potente metafora lega i lavori di questo giovane pittore siciliano. Il legame tra le persone, affetti, conoscenti …. “viventi”, appunto, si pone davanti ai nostri occhi non in modo omogeneo ma frastagliato, come alludendo alla difficoltà della vita, alla moltitudine di emozioni e di vissuto personale che spesso ci attanaglia.

“A sua immagine” è dunque una mostra che, quasi con un impeto consolatorio, ci permette di ricordare l’immagine dei nostri cari, di coloro che ci hanno fatto soffrire, gioire, della nostra storia individuale e di quella collettiva o, nel caso dell’artista, della terra siciliana dove tutti i legami più importanti sono collegati e collegabili tra loro. Il risveglio di un nuovo umanesimo è ormai necessità perché proprio quella splendida isola possa tornare a splendere, vivifica culturalmente e fiorente in modo rinnovato, come fu un tempo oramai lontano e come merita nel suo divenire. Perché la speranza non svanisca mai.