Antonio Amodio – Il segno dell’anima
Il mondo pittorico dell’artista veronese è un paradiso di purezza, immerso in un significativo quanto raffinato utilizzo del colore. In mostra troviamo ballerine e raffigurazioni di donne in un infinito ventaglio di stati d’animo.
Comunicato stampa
Dopo il successo della mostra “Estasiante musica”, tenutasi da maggio a ottobre 2013, la città di Verona ospita nuovamente le opere dell’artista Antonio Amodio in uno dei palazzi espositivi più prestigiosi: la Gran Guardia. Sede istituzionale - che ha ospitato mostre di respiro internazionale quali “Mantegna”, “Corot e l’Arte Moderna”, la recente “Verso Monet” e che accoglierà il grande evento dedicato a Paolo Veronese in collaborazione con la National Gallery di Londra - dal 18 aprile al 10 maggio riserva una delle sue sale più eleganti all’artista veronese che fu anche allievo di Giacomo Manzù. Artista precoce ed eclettico, Amodio comincia la sua attività lavorativa e artistica a soli 14 anni, orientando i primi studi sulle nobili e difficili tecniche della scultura e del bassorilievo. La sua sensibilità artistica lo porta, negli anni, a sperimentare, nella pittura, lo studio del volto attraverso un tratto lineare, semplice e pulito in grado di sintetizzare, con pochi colori, le innumerevoli sfaccettature dell’animo umano. La mostra in Gran Guardia, organizzata dall’Associazione Culturale Quinta Parete che, in questi anni ha proposto numerosi eventi culturali nel segno del teatro, della pittura e della fotografia, presenterà oltre settanta opere, che sono sintesi del percorso artistico di Amodio. Il mondo pittorico dell’artista veronese è un paradiso di purezza, immerso in un significativo quanto raffinato utilizzo del colore. In mostra troviamo ballerine e raffigurazioni di donne in un infinito ventaglio di stati d’animo. Dalla sua passione per la lirica, ambiente che ben conosce e frequenta, nasce una nutrita serie di dipinti dedicati a Maria Callas, Luciano Pavarotti, Leo Nucci e un eccezionale Trittico della Danza, energico quanto delicato bassorilievo dedicato a Carla Fracci. Accompagnano i sentimenti umani i numerosi paesaggi, dalla Toscana al Portogallo, e ipotetici giardini. E poi le idilliache vedute di Venezia, soggetto caro all’artista e presente in numerose opere dai colori tenui per rendere un’atmosfera rarefatta e nostalgica, vivaci ed energici per rendere l’immagine della città in tutta la sua forza architettonica. La mostra, curata da Federico Martinelli, Presidente di Quinta Parete e dal gallerista Alessandro Orlando, segue un percorso volutamente lineare, nell’intento di accompagnare il visitatore all’osservazione delle varie interpretazioni psicologiche che Amodio attribuisce ai suoi soggetti.