Silvia Camporesi – Planasia
Silvia Camporesi è stata invitata per la nona edizione di Fotografia Europea a riflettere sul tema del vedere dalla prospettiva desueta e misteriosa dei luoghi-fantasma.
Comunicato stampa
Silvia Camporesi è stata invitata per la nona edizione di Fotografia Europea a riflettere sul tema del vedere dalla prospettiva desueta e misteriosa dei luoghi-fantasma.
Da sempre interessata a svelare tramite la fotografia il gradiente di inespresso dei luoghi e delle cose, la loro pelle più segreta e lontana dallo sguardo generale, l’artista ha eletto quale fulcro concettuale di una sua nuova ricerca fotografica l’analisi di ciò che un luogo abbandonato dall’uomo trattiene del suo passato, della sua storia, e come questo deposito del tempo sia percepibile tanto nelle pieghe del suo presente che nella marginalità di un futuro spesso già destinato ad una progressiva scomparsa.
Tra i luoghi- fantasma scelti per questo suo importante progetto, che ha la forma di un atlante visivo su un’Italia sconosciuta agli stessi italiani, Silvia Camporesi ha scelto per Fotografia Europea 2014 l’isola di Pianosa, nell’arcipelago toscano, un lembo di terra unico nel suo genere e dalla vita non facile, che pare più miraggio che una realtà concreta. Un luogo dalla natura selvaggia, protetta e salvaguardata dall’incuria umana, trasformato (forse proprio per questo) in una fortezza che confina i vissuti dei pochi uomini che la abitano tra un carcere di massima sicurezza, il mare e un parco nazionale.
Prima artista a poter lavorare su Pianosa, nell’omaggio poetico che Silvia Camporesi dedica a Pianosa un altro elemento si affaccia al suo sguardo, ponendo l’artista di fronte alla sfida di catturare in una visione il mistero dell’acqua.
BIOGRAFIA
Silvia Camporesi, nata a Forlì nel 1973, laureata in filosofia, vive e lavora a Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale.
Dal 2003 tiene personali in Italia – Dance dance dance al MAR di Ravenna nel 2007; La Terza Venezia alla Galleria Photographica fine art di Lugano nel 2011; Souvenir Universo alla Galleria Z2O di Roma nel 2013 e all’estero – Terrestrial clues all’Istituto italiano di cultura di Pechino nel 2006; À perte de vue alla Chambre Blanche in Quebec (CAN) nel 2011; 2112, al Saint James Cavalier di Valletta (Malta) nel 2013. Fra le collettive ha partecipato a: Italian camera, Isola di San Servolo, Venezia nel 2005; Immagini a contatto al Fotomuseo G. Panini di Modena nel 2006; Confini al PAC di Ferrara nel 2007; Con gli occhi, con la testa, col cuore al Mart di Rovereto nel 2012. Nel 2007 ha vinto il Premio Celeste per la fotografia; ed è fra i finalisti del Talent prize nel 2008 e del Premio Terna nel 2010; ha vinto il premio Francesco Fabbri per la fotografia nel 2013.