Tino Stefanoni – Pittura della mente
Tino Stefanoni da più di cinquant’anni è presente nel mondo internazionale dell’arte. Saranno esposte opere significative dei vari periodi creativi a partire dal 1965 ad oggi.
Comunicato stampa
LO SPAZIO
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio si inaugureranno sabato 3 maggio 2014 con la mostra dell’artista Tino Stefanoni.
Questa prima esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare un palazzo del XIII secolo che per tanti anni è stato luogo di giustizia e di governo.
Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato perfettamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Piemonte. Trattasi di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane.
Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate dell’edificio.
LA MOSTRA
Tino Stefanoni da più di cinquant’anni è presente nel mondo internazionale dell’arte.
Saranno esposte opere significative dei vari periodi creativi a partire dal 1965 ad oggi.
Il suo lavoro, pur non appartenendo in senso stretto a quello dell’arte concettuale, di fatto si è sempre sviluppato nella stessa area di ricerca. Ha sempre guardato al mondo delle cose (anche una casa è una cosa) e degli oggetti del quotidiano, proponendoli nella loro più disarmante ovvietà, come tavole di un abbecedario visivo o pagine di un libretto d’istruzioni dove le immagini, che sostituiscono le parole, sono il naturale “pretesto” per la sua arte. Come i sacchi per Burri o le bottiglie per Morandi.
A differenza del mondo animale e del mondo vegetale che non sono di pertinenza dell’uomo, il mondo delle cose è invece di assoluta sua pertinenza ed è l’unico segno tangibile della sua esistenza, unica traccia del suo pensiero e della sua storia, dove si possono creare arte e bellezza che non sono l’arte e la bellezza della natura.