Frammenti d’Italia
Frammenti d’Italia è il titolo della rassegna video, a cura di Francesca Guerisoli, che dal 4 maggio sarà presentata dal Collettivo Di.St.Urb. negli spazi del circolo culturale scafatese TENAX.
Comunicato stampa
Fabrizio Bellomo 32 dicembre, 2011 (3'02'')
Emma Ciceri 14 dicembre 2010, 2011 (5'8'')
Leone Contini Gou Mata, 2012 (5'05'')
Iginio De Luca, Manica a vento, 2009 (3'01'')
Donatella Di Cicco The sound of italian people, 2005 (2'22'')
Pietro Mele Every Day, 2011 (5'13'')
{movimentomilc} Ciò dubbi, 2011 (2'50'')
Chiara Mu P&V (Police and Violence), 2014 (10’34”)
Alessandro Nassiri Una buona notizia, 2012 (9'18'')
NoiSeGrUp Mg3Si2O5(OH)4 suite for cello solo, 2012 (3'58")
Patrizia Emma Scialpi Taranto Formula Bruta, 2013 (7'56'')
Giuseppe Stampone Saluti da L'Aquila / 5 anni dopo, 2014 (5'02'')
Frammenti d’Italia è il titolo della rassegna video, a cura di Francesca Guerisoli, che dal 4 maggio sarà presentata dal Collettivo Di.St.Urb. negli spazi del circolo culturale scafatese TENAX. Il progetto inedito, strutturato dalla curatrice in relazione al focus del Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi è costituito dai lavori di 12 tra artisti e collettivi italiani: Fabrizio Bellomo, Emma Ciceri, Leone Contini, Iginio De Luca, Donatella Di Cicco, Pietro Mele, {movimentomilc}, Chiara Mu, Alessandro Nassiri, NoiSeGrUp, Patrizia Emma Scialpi, Giuseppe Stampone.
I video selezionati trattano particolari situazioni e problematiche di tipo socio-politico legate al paese. L'accento viene posto sia su particolari situazioni locali – di cui le specifiche vicende narrate dai video in taluni casi sono sovrapponibili al contesto nazionale –, sia su questioni relative al contesto politico, sociale, culturale, economico italiano: la situazione istituzionale del paese (Iginio De Luca), la convivenza con l’attività di un aeroporto NATO in Sardegna (Pietro Mele), gli avvenimenti violenti del G20 di Londra e del G8 di Genova (Chiara Mu), le speculazioni legate al terremoto nella città de L'Aquila (Giuseppe Stampone), la narrazione di una città attraverso frammenti visivi (Patrizia Emma Scialpi), le problematiche relative alla realizzazione di discariche di amianto in città (NoiSeGrUp), gli atteggiamenti di venditori ambulanti posti di fronte al mezzo fotografico (Fabrizio Bellomo), la manodopera immigrata in relazione al marchio del "Made in Italy” (Leone Contini), fabbriche e lavoro nel nostro paese dal punto di vista di un operaio “pentito” ({movimentomilc}), la perdita della lingua italiana attraverso tre generazioni di donne che hanno lasciato il paese (Donatella Di Cicco), la dialettica individuo e folla nel corso di una manifestazione studentesca (Emma Ciceri), l'investimento in cultura visto dai cittadini (Alessandro Nassiri).
Ne emerge una ricostruzione per frammenti attraverso problematiche legate all'attuale momento storico. Un'articolazione tematica che, ben lungi dal voler essere esaustiva, intende proporre il punto di vista degli artisti su alcune delle più dibattute questioni nazionali e locali.
Francesca Guerisoli è storica e critica d'arte, specializzata in Storia dell'arte contemporanea e Ph.D Student in Comunicazione e Nuove Tecnologie - Evoluzione dei linguaggi artistici. Dal 2009 è docente di “Arte e Architettura” presso l'Università Milano-Bicocca. I suoi studi sono incentrati sul museo contemporaneo, le ultime tendenze artistiche e il rapporto dell'arte con la dimensione sociale e politica. Curatrice indipendente, ha realizzato numerosi progetti in diversi contesti espositivi e spazi urbani. È giornalista pubblicista.
Di.St.Urb. (Distretto di studi e relazioni urbane/in tempo di crisi), spazio dedicato alle arti visive si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici e curatori, nonché di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche al territorio. Prima ancora che area espositiva, funzione che pure gli è assolutamente propria, esso va dunque inteso come un cantiere in cui soggettività differenti per formazione e vocazione concorrono nell’articolazione di un discorso sempre suscettibile di nuovi apporti e sconfinamenti, ma anche costantemente fedele a due linee-guida ben definite. Esse sono sintetizzabili nei termini di un’arte come esercizio di strenua messa in questione della sua stessa natura, nonché come pratica votata al continuo confronto con la dimensione socio-politica, il che, allo stato attuale, si traduce inevitabilmente nell’intreccio con i nodi costituiti dai molteplici volti - economico, ecologico, politico, sociale - della crisi mondiale in corso, che è in definitiva crisi irreversibile dei paradigmi sui quali da oltre due secoli si fonda la civiltà occidentale.