Oltre la definizione
La mostra intende proporsi più che come evento espositivo come mostra-incontro sulle problematiche di fondo che oggi non possono più essere ignorate ma che, anzi, richiedono un necessario confronto sullo stato dell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
Nell’ambito delle iniziative promosse dall’Associazione AOCF58, la mostra dal titolo Oltre la definizione, progettata e curata da Ida Mitrano, intende proporsi più che come evento espositivo come mostra-incontro sulle problematiche di fondo che oggi non possono più essere ignorate ma che, anzi, richiedono un necessario confronto sullo stato dell’arte contemporanea. In tal senso, l’evento espositivo si caratterizza in primo luogo come dibattito attraverso il dialogo tra due artisti, Ennio Calabria e Danilo Maestosi, e le loro diverse ricerche. Un dialogo tra differenti modus operandi e differenti approdi di cui le opere sono espressione diretta e autentica.
La curatrice vuole rivolgere l’attenzione alla definizione dei linguaggi dell’arte e sottolineare l’urgenza di affrontare una ri-definizione di certe categorie che oggi non sembrano più identificare le varie realtà della pittura. In tal modo, intende porre la questione se abbia ancora senso parlare di astratto, informale, concettuale, figurativo o se invece l’attuale stato delle cose non imponga nuove identificazioni e, di conseguenza, nuovi parametri di giudizio. Non è un caso che la mostra focalizzi l’attenzione su due linguaggi pittorici diversamente connotati ma che presentano la stessa tensione: Calabria verso la forma, una figura metamorfica che rende inadeguato il termine “pittura di figurazione”, Maestosi verso la restituzione di un soggetto, dichiarato nel titolo dell’opera, intuito, forse riconoscibile nelle forme, che sembra contraddire il concetto di “pittura astratta”.
I generi stessi e i loro significati appaiono superati nel diverso panorama artistico del XXI secolo, e probabilmente anche prima. Guardare oltre la definizione è l’intento della mostra-incontro per riflettere anche sulla necessità dell’opera e dell’artista, sulla differenza tra valore espositivo come operazione del sistema dell’arte e valore in sé dell’opera, sui rapporti tra arte e creatività.
Calabria e Maestosi sono stati invitati a presentare solo due lavori in quanto input visivo fortemente identificativo del loro processo creativo. Più che dare spazio visivo alle loro ricerche, la curatrice si propone, in tal senso, di dare voce al “dialogo a due” e all’arte.