The best of / Dominique Papi Cipriani

Informazioni Evento

Luogo
CIRCOLO ARTISTICO MUSICALE UN TUBO
vicolo del luparello 2, 53100, Siena, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sarà visitabile dal lunedì alla domenica, dalle ore 18:00 alle 01:00, fino alla chiusura estiva del locale.

Vernissage
17/05/2014

ore 20

Artisti
Paolo Angelosanto, Opiemme, Gec, Giulio Cassanelli, Clet Abraham, Lorenzo Brini, Arber Elezi, Jacopo Pischedda, Gaia Inglesi, Paul de Flers, Dominique Papi Cipriani, Benedetto Cristofani
Curatori
Gaia Pasi, Stefania Margiacchi
Generi
arte contemporanea, personale, collettiva

“The best of. Una retrospettiva non a caso” sintetizza il lavoro svolto dalla direttrice artistica di UnTubo, Gaia Pasi, che presenta una serie d’opere scelte tra gli oltre venti artisti che ha coinvolto a lavorare nello spazio dall’apertura di Un Tubo (agosto 2012) fino ad oggi. In questa occasione è in mostra anche un progetto dell’artista Dominique Papi Cipriani dal titolo “Trasparenze”.

Comunicato stampa

Presenti gli artisti a seguire cena e concerto live con le ICE CREAM TO THE COWS

THE BEST OF – UNA RETROSPETTIVA NON A CASO è il titolo della collettiva che riunisce i lavori degli artisti Clet Abrahams, Paolo Angelosanto, Lorenzo Brini, Giulio Cassanelli, Benedetto Cristofani, Paul de Flers, Arber Elezi, Gec, Gaia Inglesi, Opiemme e Jacopo Pischedda. La mostra curata da Gaia Pasi inaugura sabato 17 aprile alle ore 20:00 ad Untubo, vicolo del Luparello 2, 53100, Siena e sarà visitabile dal lunedì alla domenica, dalle ore 18:00 alle 01:00, fino alla chiusura estiva del locale.

THE BEST OF sintetizza il lavoro svolto dalla direttrice artistica di UnTubo, Gaia Pasi, che presenta una serie d’opere scelte tra gli oltre venti artisti che ha coinvolto a lavorare nello spazio dall'apertura di Un Tubo (agosto 2012) fino ad oggi. Serie come quella dei piccoli quadri di Lorenzo Brini che si somigliano ma parlano ognuno con la propria voce ironica, dissacrante che fa eco ai collages di Gaia Inglesi che, con spirito pop ed una tecnica di ripescheggio di polaroid da acqua bollente schiacciate su carta, crea situazioni di pensieri provocatori nei confronti della società e del degrado architettonico circostante. Benedetto Cristofani non scende a compromessi e presenta un unico significativo pezzo Versus (2013), un dipinto che fotografa ancora una volta quanto di grottesco ed ipocrita possa produrre la società globalizzata; stesso tema he affronta Gec del resto che, con la sua ironica visione delle cose e dell’umano, costruisce un lavoro utilizzando “gratta e vinci grattati”: un'opera di cui la struttura stessa è fatta di ciò che resta di un sogno infranto. Sintesi di poesia, parola, strada e serialità ancora nei lavori degli artisti performer e writers Opiemme, Paolo Angelosanto, Clet Abraham, Jacopo Pischedda. Ritroviamo in questa mostra Giulio Cassanelli con le bolle di sapone catturate su carta fotografica che bloccano l’avvenimento, l’accadere delle cose, il momento in cui tutto cambia e non sarà mai più uguale a prima ed Arber Elezi con alcuni quadri neogeometrici tanto calcolati quanto casuali. Per chiudere il cerchio là dove ci eravamo lasciati, i lavori di Paul de Flers volti senza-tempo, ritratti racchiusi come perle in piccoli formati che si muovono al di fuori delle norme estetiche e convenzionali: le proporzioni non seguono le leggi fisiche e anatomiche ma quelle percepite dall'emotività dell'artista sulla personalissima rua madureira.

In questa occasione Un Tubo ha il piacere di ospitare per la prima volta nel suo spazio un progetto dell’artista Dominique Papi Cipriani, a cura di Stefania Margiacchi, dal titolo TRASPARENZE composto da dieci diapositive. TRASPARENZE, è un ciclo di diapositive che raccontano storie in singole immagini, che sintetizzano e condensano l'esistenza vissuta parallela alla ricerca dell’artista. Questi lavori, come suggerisce il nome, si manifestano attraverso il passaggio di luce attraverso la pellicola e si rivelano mostrandosi come piccoli mondi dove entrare: finestre sul passato che si aprono su interni domestici, su aspre radure o particolari del quotidiano. L'osservatore si trova così voyeur, che da uno spioncino osserva curioso i particolari di un vissuto profondamente personalizzato, che si conserva sottoforma di scatto fotografico.