Lino Strangis – Pensiero volante non identificato

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO NICOTERA
Via Tommaso Campanella , Lamezia Terme, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lun-ven ore 17:00-19:00 (mattina su appuntamento)

Vernissage
17/05/2014

ore 18,30

Contatti
Email: info@galleriaquadrature.com
Sito web: http://www.galleriaquadrature.com
Artisti
Lino Strangis
Curatori
Veronica D’Auria
Generi
arte contemporanea, personale

Non si tratta di una normale mostra personale ma di quello che l’autore definisce un “concept show itinerante”, che partirà da Lamezia Terme, luogo di nascita e legato alla gioventù di Strangis, per poi toccare diverse città italiane ed estere, in un “tour modulare di esposizioni/evento di volta in volta arricchite, differenziate e rimodulate a seconda dello spazio e del contesto.

Comunicato stampa

QUADRATURE formedarte è orgogliosa di presentare la prima tappa del progetto "PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO", ideato e realizzato dall'artista Lino Strangis.

Non si tratta di una normale mostra personale ma di quello che l'autore definisce un "concept show itinerante", che partirà da Lamezia Terme, luogo di nascita e legato alla gioventù di Strangis, per poi toccare diverse città italiane ed estere, in un "tour modulare di esposizioni/evento di volta in volta arricchite, differenziate e rimodulate a seconda dello spazio e del contesto.

La struttura del progetto si basa su un doppio intervento che intende presentare da una parte la prima antologica di opere audiovisive monocanale realizzate dall'autore tra il 2007 al 2014 (anch'essa di volta in volta arricchita e rimodulata) con le quali ha partecipato a numerose mostre e festival ottenendo importanti apprezzamenti nei 5 continenti, e dall'altra una installazione ambientale costituita da videoinstallazioni, video-sculture, stampe digitali, opere di suono e mixed media.

Con questa operazione Strangis intende ricercare non solo "l'intermedialità" ma anche la "relativa reversibilità dei linguaggi", concependo un' "opera totale" in cui tutti gli elementi interagiscono tra loro in modo sperimentale, "incontrandosi oltre i confini tra le categorie, le tecniche e le semantiche, sublimandosi le une nelle altre e valicando i loro presunti limiti".

Questo processo intermediale si sviluppa a partire dalla ricerca circa composizione audiovisiva che Strangis interpreta prima di tutto come modo di proseguire le possibili vie di sperimantazione dei linguaggi visuali in relazione con il sonoro-musicale. Questo da sempre lo porta a confrontarsi con il cinema delle origini e quindi con l'idea stessa di cinema, proseguendo con gli strumenti dell'epoca digitale "un discorso nato insieme alla stessa possibilità di scrivere con la luce il tempo e lo spazio... Io mi sforzo di proporre soluzioni formali (e quindi di strategie semantiche) il più possibile libere da tutta una serie di standard (che a mio avviso possono servire solo all'industria commerciale e non all'arte) e non limitandomi mai ad offrire qualcosa che fosse già facilmente presente nelle possibili categorie di bellezza riconosciuta ma, a costo di disturbare il gusto più o meno comune, invece proporre soluzioni rischiose, nelle quali il pubblico possa trovare forme di bellezza che non sospettava potessero esistere o altre apparentemente familiari, in cui inserisco appositamente tutta una serie di accidenti, imprevisti e perfino a volte intoppi... Per evitare che la digestione sia troppo liscia, troppo banale, che non ci sia nulla di perturbante".

Perno stabile dell'installazione sarà il video omonimo del progetto, presentato a Lamezia nella sua prima versione ufficiale e che sarà modificato a sua volta di tappa in tappa... Da questo e altri video Strangis estrapola vari frame per realizzare dei quadri digitali caratterizzati dall'utilizzo di software di post-produzione video e animazione in 2 3D (i medesimi usati per le opere audiovisive) oltre che un "laboratorio di opere derivate nel quale una volta intrecciatisi i vari linguaggi cerco di riscoprirne l'origine, ri-avvicinando alcuni momenti del processo totale al loro stadio iniziale e ritrovandoli irrimediabilmente mutati geneticamente eppure ancora legati alla loro storia."

Le opere esposte, rese ancor più particolari dall'uso da parte dell'artista di materiali e tecniche di stampa tipiche del mondo pubblicitario ("per favorire la diffusione dell'arte in tutti gli strati della società") nascono dalla ricerca di soluzioni formali metaforiche riguardanti il concetto e l'immagine (mentale) del volo e più nello specifico del volo immaginario, "quel comportamento del pensiero che permette di oltrepassare i limiti di ciò che già noto e più o meno riconosciuto come possibile e quindi reale... Questo pensiero danzante e volante che cerco di concretizzare in queste opere, per volare alto e nel suo non esser trattenuto da certe zavorre, dai meccanismi già (malamente) funzionanti, non può identificarsi con nessuna delle proposte di mondo già note. Queste saranno un suo background, perché se anche volante questo pensiero parte da terra e a terra ritorna, ma nessun ricettario preesistente dovrà poterlo inquadrare. PENSIERO VOLANTE NON IDENTIFICATO è il mondo di processi metaforici in cui cerco di audio-visualizzare interpretazioni di alcune tematiche che a mio avviso si pongono alla base della nostra cultura, lavorando costantemente alla ricerca di inedite figure retoriche per far emergere gli aspetti più sommersi delle questioni con cui mi confronto)."

In occasione della proiezione al Liceo Classico sarà presentata (in anteprima italiana) l'opera audiovisiva dal titolo Epidermal exploration, recentemente selezionata per il progetto internazionale F.I.V.E., attualmente nel pieno di un tour mondiale che toccherà più di 50 città.