Side by side
C’è un senso di fragilità nel lavoro, delicato ed effimero. Immagini, come oggetti, acquisiscono slancio e peso con il tempo.
Comunicato stampa
Il tuffatore che simboleggia il passaggio dalla vita all’aldilà appartiene all'immaginario greco, (Paestum) e a quello etrusco, (Tarquinia). Un’immagine importante a rappresentare un passaggio che non considera la morte come fine e la vita come mezzo, ma il tempo come istante, proprio come movimento. Con questo, le opere di William e Jochem si muovono nel tempo negando l’immobilità; una progressione di pure immagini in relazione alla loro storia lungo la valle del fiume Tevere circa 2500 anni dopo.
William e Jochem , “in esilio” dai loro Paesi, e anche da Roma. Entrambi vivono in campagna, lungo la valle del Tevere verso nord. E' in questa periferia della cultura romana, nella selvatica terra degli Etruschi e dei Sabini, che i due artisti vivono e lavorano. Trattano con l’anarchia, principalmente, dinanzi alla legge e alla religione.
Il linguaggio delle loro immagini si riferisce a questo elementare ed essenziale movimento, in un divenire disdicevole mai conclusivo, in un’accumulazione e revisione di quegli oggetti indispensabili di transizione: (dal nuovo al vecchio, dalla conquista priva di storia, dagli affreschi a immagini della nostra epoca), o semplicemente immagini. Pettit crea il suo proprio inchiostro, ricetta antichissima…
C'è un senso di fragilità nel lavoro, delicato ed effimero. Immagini, come oggetti, acquisiscono slancio e peso con il tempo. Una sorta di archeologia: “Ma i nostri manufatti sono prove emotive e intellettuali, non cocci di ceramica”.
Dentro questa boscaglia dalla densa crescita il lavoro serve, come una mappa, per attraversare. Il passaggio si sviluppa, accumulando i dati delle vittorie e delle sconfitte, raccogliendo le sensazioni della luce che attraversa le foglie, o semplicemente tracciando linee e ombre. A volte gioioso, a volte tragico.
William Pettit, è un pittore di Filadelfia (USA). Ha conseguito il suo BA presso l’università di Pittsburgh e il suo MFA presso la Tyler School of Art. Oltre alla pittura, lavora con la fotografia, il video, la musica e la scultura. Le sue opere sono state esposte negli anni, a Filadelfia, Parigi, Roma, e in diverse città italiane fin dal 2001. Il suo libro di poesia, “Ghost Songs”, è del 2009 (Casagrande Press-San Diego, Ca). Dal 1999 insegna alla John Cabot University diffe¬renti media. Recentemente, si è dedicato all’insegnamento di anti¬che tecniche pittoriche e fotografiche.
www.williampettit.com
Jochem Schoneveld, (Paesi Bassi, 1973) è un fotografo olandese che da 10 anni vive in Italia; le sue foto sono caratterizzate da una ricerca e attenzione a paesaggi alterati dalla presenza umana. Le sue fotografie sono state esposte in occasione di festival di fotografia, quali “Fotografia, Festival Internazionale di Roma”, in mostre collettive e personali in Italia e Olanda. Sue immagini sono state inoltre pubblicate in riviste internazionali quali la francese “Le Monde”. Dal 2011 è docente di Fotografia alla John Cabot University.
www.jochemschoneveld.com