Alberto Tadiello – Amadablam
Per la sua terza personale a T293, Alberto Tadiello presenta un ciclo di lavori a parete – Pale – e un’installazione sonora – Device.
Comunicato stampa
Per la sua terza personale a T293, Alberto Tadiello presenta un ciclo di lavori a parete – Pale – e un’installazione sonora – Device.
Pale si compone di cinque carte vetrate intelaiate trattate con cere, colle, spray e cosmetici.
Sono soffi colti in un attimo di piena fioritura. Di vitalità. Di sanguigno vigore.
Un dispiegarsi febbrile di rossi, magenta, carmini, neri, cremisi, violacei, prugna, grigi, vinaccia, rosa, bianchi, marroni. Qualche pulviscolo d’oro.
Mostrano tutto lo sconcerto della pienezza. L’attraversamento continuo di un baluginio sazio e intenso. Fronteggiare le Pale è come tuffare la testa in un ciliegio in fiore.
L’attimo della fioritura però non si fissa. È di sfuggita. Corre già avanti, schiacciato dalla concentrazione di un tempo. Si inarca allora una nostalgia vorace. Muscolare. Insinua nella voluttà del ciliegio un dubbio. Intacca la vertigine di uno sguardo colmo. Stordisce l’irradiare.
Lo fa appena. Con aspra grazia. Elegante presagio di un irreparabile sfiorire. Di polveri e prossime cadute.
Device é un lungo fischio generato da un feedback prodotto automaticamente dal computer portando al massimo i volumi di entrata e uscita di registrazione di Quick Time Player e modulando fisicamente con le mani il suono in uscita dalle casse audio del computer stesso.
Un sibilare insistito taglia orizzontalmente lo spazio, una costrizione sgranata rigonfia le tempie, raschiando le cavità della testa.
La mostra si alza in un’inquietudine verticale. Si solleva fin oltre le Pale, vivendo l’apparente contraddizione di una trafittura longitudinale e del suo eterno decollarsi.
Graffia le mani e lacera l’ascolto.
Abrasiva, erode.
Alza la testa e guarda l’Ama Dablam, allungando il pensiero ai suoi seimila metri.
AMADABLAM è la definizione di cinque carte vetrate e di un fischio.
Tutto attorno, il vuoto.
Daniela Zangrando
Inaugura la stessa sera Alek O. presso Frutta Gallery, Via G. Pascoli 21, ore 19-21