Vi ricordate la Basilica di Collemaggio, il drammatico simbolo del sisma dell’Aquila? Sta rinascendo dai restauri, e ora si apre all’arte contemporanea
All’indomani del famoso vertice del G8, stando agli impegni solenni assunti da pressoché tutti i potenti presenti, sembrava che sull’Aquila martoriata dal terremoto dovessero affollarsi soccorsi giunti da ogni dove, pronti a sollevare la popolazione e il territorio da qualsiasi problema o necessità. Ma sappiamo invece com’è andata, e anche gli interventi “interni” procedono a […]
All’indomani del famoso vertice del G8, stando agli impegni solenni assunti da pressoché tutti i potenti presenti, sembrava che sull’Aquila martoriata dal terremoto dovessero affollarsi soccorsi giunti da ogni dove, pronti a sollevare la popolazione e il territorio da qualsiasi problema o necessità. Ma sappiamo invece com’è andata, e anche gli interventi “interni” procedono a ritmi quantomeno sincopati.
Ora ci prova l’arte, a riportare d’attualità le problematiche: e ci prova direttamente dal ventre dell’oggetto simbolo del sisma, da quella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, fondata nel 1287 per volere di Pietro da Morrone, incoronato Papa Celestino V nel 1294, e gravemente danneggiata nel 2009. È lì, fra ponteggi luccicanti e restauri che pian piano tentano di ridare forma ai tanti tesori della Chiesa, che trova spazio la mostra Arché, curata da Gabriele Simongini, con opere di tre grandi artisti contemporanei – Vasco Bendini, Luigi Boille e Marcello Mariani – e di un maestro storico dell’astrattismo italiano come Giulio Turcato. Apertura al pubblico domani, 30 novembre: ma su Artribune la gallery, che stavolta mostra anche i lavori di restauro dell’edificio, arriva in anteprima…
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