Pasquale Ninì Santoro
La mostra e il catalogo, a cura di Ginevra Mariani e Antonella Renzitti, presentano le matrici e le stampe che Santoro ha voluto donare all’Istituto nazionale per la grafica. Nel catalogo, realizzato dall’editore Exòrma, è inoltre ricostruita per la prima volta l’intera produzione grafica dell’artista a partire dal 1957.
Comunicato stampa
L'Istituto nazionale per la grafica presenta all'attenzione del pubblico e della critica l'ampia produzione di Pasquale Santoro che dalla fine degli anni Cinquanta si è dedicato
costantemente alla ricerca artistica, attraverso il linguaggio dell'incisione e della scultura. Grande sperimentatore nel campo della grafica, Santoro è considerato l'interprete italiano
più vicino a Stanley William Hayter e all'esperienza di Atelier 17, laboratorio frequentato a Parigi alla fine degli anni Cinquanta. Maestro del colore e del metodo di stampa con una
sola matrice, incisa ad acquaforte a più livelli di profondità, Santoro realizza anche incisioni in bianco e nero caratterizzate da una densa stratificazione di segni o da dinamiche linee che richiamano le forme minimaliste delle sue sculture, eleganti e sobrie allo stesso tempo. La mostra propone una selezione di circa 50 opere grafiche e tre sculture che illustrano il percorso artistico di Santoro: dai primi lavori realizzati a Parigi nell'Atelier 17, alle xilografie a colori stampate da profilati industriali nella Stamperia di Renzo Romero negli anni Sessanta, al noto ciclo Cieli del Piranesi del 1977-78, un'audace reinterpretazione dei temi dell'artista veneziano, realizzata presso la storica Stamperia della Calcografia in occasione delle celebrazioni piranesiane indette da Carlo Bertelli per il bicentenario della morte. E ancora i fogli dedicati a Čajkovskij ed Eliot fino agli ultimi lavori xilografici,
stampati nel 2014, nuovamente nella Stamperia dell'Istituto e dedicati alle cattedrali ferite dal terremoto dell'Abruzzo nel 2009.
La mostra e il catalogo, a cura di Ginevra Mariani e Antonella Renzitti, presentano le matrici e le stampe che Santoro ha voluto donare all'Istituto nazionale per la grafica. Nel catalogo inoltre è ricostruita per la prima volta l'intera produzione grafica dell'artista a partire dal 1957. L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Direzione generale per il paesaggio, l'arte e l'architettura contemporanee - Servizio V. In catalogo testi di: Maria Antonella Fusco, Carlo Bertelli, Stefano Gallo, Antonella Renzitti, Giuseppe Appella, Ginevra Mariani. Pasquale Ninì Santoro è nato a Ferrandina nel 1933; scultore, pittore, incisore e ceramista, è uno dei protagonisti dell'astrattismo italiano. Vive e lavora a Roma dagli anni '50 dove si trasferisce per studiare medicina, studi poi abbandonati per seguire il suo percorso di artista. Vicino a Giulio Carlo Argan e a Giuseppe Ungaretti, alla fine degli anni '50 si trasferisce a Parigi dove frequenta l'Atelier 17 di Stanley William Hayter (Londra 1901 – Parigi 1988). Esperienza che, in quegli anni e in quel laboratorio internazionale, ha lasciato un segno “incisivo” nella vita e nella carriera dell'artista. Tornato a Roma, nel 1962 è fondatore, con Biggi, Carrino, Frascà, Pace e Uncini, del Gruppo Uno, che propone il superamento delle correnti informali con ricerche aperte e sistematiche sulle componenti linguistiche del fare arte. Sono anni di lavoro intenso che lo vedono impegnato in una ricerca formale sempre supportata da istanze sociali e politiche. Gli anni Settanta lo vedono a lavoro, a fianco di Carlo Bertelli, presso l'Istituto nazionale per la grafica istituito nel 1975. La sua ricerca evolve poi negli ultimi decenni del Novecento verso un'analisi che si arricchisce di note introspettive che riguardano le sue radici lucane e la sua vita personale. Nell'ambito della sua lunga carriera partecipa a numerose mostre internazionali: tra queste la Biennale di Venezia del '62, la VII Biennale d'Arte moderna di San Paolo del Brasile nel '63, l'International biennial exhibition of prints di Tokyo nel '64, e nel 1967 alla V Biennale di Parigi. In Italia prende parte a numerose esposizioni, tra queste sono significative quelle curate da Nello Ponente, Maurizio Calvesi, e Palma Bucarelli che inoltre gli commissiona nel 1967 la scultura La foresta pietrificata per la Galleria nazionale d'arte moderna. Nel 2011 riceve da Giorgio Napolitano il Premio nazionale “Presidente della Repubblica” per le arti. Nel 2013 diviene Accademico di San Luca.