Elio De Luca – Donne e Miti
Parte delle opere esposte in occasione di questa Personale presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “La Saletta dell’Arte” a Taranto indagano ed interpretano il grande tema della Mitologia, linguaggio molto caro all’artista.
Comunicato stampa
ELIO DE LUCA - artista di origini calabresi e toscano di adozione, classe '50 - vive e lavora nella sua casa-studio a Prato. La sua notorietà nel mondo è legata all'uso della tecnica del cemento su tela dipinto ad olio, dalla peculiare resa materica, ed a quella del pastello ad olio su carta gialla. Ha collaborato con molte gallerie prestigiose italiane ed estere, ed alcune sue opere sono entrate a far parte di importanti collezioni pubbliche e private. Numerose le sedi espositive pubbliche italiane che hanno ospitato i suoi lavori, e quelle internazionali come: il M'ARS Contemporary Art Museum di Mosca, il Foreign Art Museum di Riga in Lettonia, l'Artist Istanbul Art Fair, El Museo Cultural De Santa Fè in Mexico, il Washington Convention Center di Washington DC, il Miami Beach Convention Center ed il Boca Raton Gallery Centre di Miami, il Centro espositivo Comunale di De Haan in Belgio.
L'arte di DE LUCA sembra appartenere ad un genere che si potrebbe definire "Realismo Simbolico" rappresentato quasi sempre da imponenti e raffinate figure femminili, infantili o adolescenti senza giovinezza dai volti ieratici e grandi occhi incantati.
Parte delle opere esposte in occasione di questa Personale presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea "La Saletta dell'Arte" a Taranto indagano ed interpretano il grande tema della Mitologia, linguaggio molto caro all'artista. Guardare alla tradizione gli serve per estrarre dalla figura della donna la forma primaria in grado di racchiudere ed esprimere l'insieme di aspetti che ne descrivono la sostanza simbolica, proiettando sul mondo esterno gli archetipi radicati nell'inconscio. Ed è dal mito, infatti, che giungono le protagoniste dei suoi ultimi lavori: eroine del bene e del male (Euridice, Eco, Afrodite,...), proiezioni della coscienza matriarcale che è parte fondante della civiltà occidentale. Donne dall'espressione trasognata e dal corpo avvenente ma mai sensuale, veneri immerse in un paesaggio idilliaco, angeliche sacerdotesse del silenzio splendidamente disegnate e dipinte in un "finto" affresco ottenuto dalla sapiente tecnica del pastello ad olio steso su base di cemento. Benché seguace di artisti del calibro di Carrà, Campigli, Balthus, l'originalità creativa di ELIO DE LUCA scrive inesorabilmente un'altra pagina della Storia dell'Arte Contemporanea.