Invaders Part IV
Quarta mostra che vede coinvolti gli artisti sardi chiamati a interagire con lo spazio del piccolo laboratorio per creare un’opera comune nella quale la singolarità di ciascun artista si dissolve in nome di un’identità di gruppo.
Comunicato stampa
Artisti in mostra: Garçon Vert, Ilcarbonauta, Kippy La Rue,
La Fille Bertha, Manu Invisible
Le invasioni da U.F.O. Shop Gallery proseguono con Invaders Part IV, quarta mostra che vede coinvolti gli artisti sardi chiamati a interagire con lo spazio del piccolo laboratorio per creare un’opera comune nella quale la singolarità di ciascun artista si dissolve in nome di un’identità di gruppo. Dopo la mostra interamente dedicata al video, riprende l’esplosione di stili che animano la scena con la presenza di fotografie, graffiti, installazioni e video. I cinque artisti protagonisti di questa nuova avventura, nonostante si esprimano con mezzi diversi e personalissimi, giocano con lo spazio circostante e riflettono su emozioni, turbamenti e sensazioni che rispecchiano il proprio mondo interiore in relazione a quello sensibile e sociale con una varietà originale di materiali, tecniche e colori.
Così, l’installazione de Ilcarbonauta si avvale di materiali di riciclo e fonde acrilici e poliuretano in una coloratissima opera che si espande nello spazio come metafora dell’esistenza, della naturale propensione dell’uomo a dilatare il suo Io in nome della pulsione vitale e in contrapposizione al sentimento di invidia, oramai predominante, che tende a reprimere la propria identità e ostacolare le possibili sinergie tra gli individui.
Anche Kippy La Rue, tramite la ripetizione di moduli che danno vita a strutture proporzionate e simmetriche, sembra contrastare il caos del mondo contemporaneo. Le forme equilibrate e sinuose si inseriscono nell’ambiente della galleria alternando pieni e vuoti e invitando lo spettatore ad addentrarsi in questo universo parallelo ordinato, dalle architetture lineari e armoniose.
Per l’occasione La Fille Bertha, nota per le figure femminili aggraziate e frivole a metà strada tra sogno e realtà, trasposizioni oniriche e poetiche di se stessa, espone un lavoro inedito derivante dall’elaborazione di riflessioni e sensazioni quotidiane concretizzate in forme visibili. L’intimità dei pensieri e l’impulsività dei segni annotati sui suoi diari personali sono trasferite su vari supporti creando in chi osserva un senso di spiazzamento e sorpresa.
Allo stesso modo, Manu Invisible cambia rotta e propone una nuova tecnica che, attraverso l’utilizzo del fuoco, crea immagini dalla forte connotazione intimistica su temi sociali a lui cari, come se le riflessioni scaturissero da un incendio interiore e incontenibile. Lontano dalle caratteristiche rappresentazioni dell’artista, il lavoro presentato è il risultato di una sperimentazione di processo sinora a lui estranea e certamente inaspettata.
Infine, gli scatti di Garçon Vert affrontano il tema della paura, sentimento innato e forza propulsiva nell’essere umano. Paura come momento di profonda introspezione che pone l’individuo in uno stato mentale in equilibrio tra vita e morte e intensifica lo slancio vitale. Solo fronteggiando la paura è possibile conoscere il piacere, solo dominandola si prende coscienza di sé rinascendo ogni volta da uno stato di angoscia e assaporando il gusto dell’esistenza.
Ancora una volta l’apporto di ciascun artista contribuisce ad alimentare lo spirito di condivisione e scambio che ha caratterizzato le invasioni precedenti, promuovendo l’idea di un’identità collettiva nella quale il singolo diventa parte integrante e fondamentale della totalità.
Elisabetta Bolasco