Mario Nalli – Miraggio di mare
Il pittore, alla sua terza personale presso la galleria di Fabio Sargentini, torna a esporre a L’Attico dopo la mostra Terre inviolate del 2012.
Comunicato stampa
Inaugura venerdì 6 giugno, alle ore 19, presso L’Attico la personale Miraggio di mare di Mario Nalli. In mostra 33 opere pittoriche realizzate da Nalli (1960) tra il 2013 e il 2014.
Il pittore, alla sua terza personale presso la galleria di Fabio Sargentini, torna a esporre a L’Attico dopo la mostra Terre inviolate del 2012.
Scrive Sargentini della pittura di Nalli:
«Quando i miei collaboratori ed io sforniamo come fosse pane fresco (questa è l’aria che tira tra noi) il cartoncino d’invito di una nuova mostra o teatro che sia, non fa in tempo ad uscire il prototipo dalla stampante, che me ne impadronisco e lo porto a casa. La sera, ben illuminato e in posizione eretta sul tavolo, non mi stanco di rimirarlo e di farmene suggestionare.
E’ quel che mi accade anche adesso con il cartoncino di Mario Nalli, dalla dimensione più allungata del solito, che rappresenta una marina classica dove l’orizzonte spartisce con nettezza cielo e mare. Campeggia in mezzo al cielo in corsivo il titolo della mostra: Miraggio di mare. Elsa dà un’occhiata al cartoncino e dice che la luce sul mare la fa pensare al raggio verde, che alcuni dicono di aver visto, in circostanze atmosferiche eccezionali, sprigionarsi dal sole che s’inabissa in mare. Realtà, miraggio? Forse un combinato di tutti e due…
Terre inviolate s’intitolava l’ultima personale di Nalli due anni fa: dune pettinate dal vento, altipiani senz’ombra di vegetazione, pianure senz’anima viva, creste di monti all’orizzonte, tutti luoghi riconducibili al nostro paesaggio terrestre ma resi fantastici dalla gamma di colori e dalla tecnica usata per spalmarli sulla tela. Nalli è un colorista nato. Il viola, innanzitutto, da lui prediletto, già presente al suo esordio a l’Attico vent’anni fa, e poi le varie tonalità di verde, di blu, di fucsia non trovano riscontro in natura. La rappresentazione paesaggistica di Nalli oscilla tra fantasia e verosimiglianza anche nella mostra attuale. Il mare con le ondine spumeggianti che s’infrangono a riva, il bagnasciuga con l’acqua che avanza e si ritira, pare rifarsi a uno scatto fotografico, tanto riproduce fedelmente la vibrazione del movimento ondoso. Nalli non si avvale di macchina fotografica e neppure di cavalletto, ma una goccia di pittura en plein air nel suo metodo c’è. Egli si reca al mare di Castelporziano, pochi chilometri distante da dove abita, e su un taccuino prende appunti veloci dai quali elabora, tornato allo studio, i cartoni preparatori e successivamente i quadri. E’ un processo che unisce una prima impressione dal vero alla visione filtrata dalla memoria, un giusto dosaggio di naturalismo e sorvegliata sensibilità contemporanea. Ma non basta. Oltre alle marine, due ad olio e due di grafite, si possono ammirare in mostra una serie di coralli e un’altra di conchiglie, entrambe di stupefacente fattura. E’ la prova regina che il mezzo pittorico, oggi svilito e relegato in un canto, è tuttora impareggiabile nel creare bellezza».
Fabio Sargentini