Francesco Gabriele – Forme dell’esistenza
“Spesso ci sono più cose naufragate in fondo all’anima che in fondo al mare”. Victor Hugo, Oceano,1989
Comunicato stampa
“Spesso ci sono più cose naufragate
in fondo all’anima che in fondo al mare”.
Victor Hugo, Oceano,1989
Come sottintende Galimberti, la parola “anima”, nell’attraversare i più svariati sistemi di pensiero, genera una serie di equivoci in cui si nascondono vertiginose variazioni di significati. Pare invece indirizzarsi in una più specifica declinazione percettiva del senso di anima, il lavoro di Gabriele. Il suo intendere l’anima non è delimitato alla visione interiore di un involucro liquido non ancora conosciuto, ma ad una sorta di energia, in procinto sempre di una attiva rivelazione all’esterno, semiconosciuta, spesso assopita o messa a tacere dagli obblighi sociali e morali alla quale tutti gli individui sono tenuti a rispondere. Una amalgama di esperienze non ancora vissute o solo percepite sedimentate dall’inconscio, che si strutturano nella parte più intima dell’io, per essere all’occorrenza mescolate nella sfera emotiva delle azioni e dei pensieri. Attraverso le opere in mostra, l’artista identifica gli strumenti visivi più adatti, per sventrare i singoli canali interiori degli spettatori, che tutti dall’anima attingono, ma con singoli tempi e modalità. Per farlo, mette in scena svariati linguaggi, ora installativi, ora fotografici, ora scultorei. Questo perché per Gabriele, la pluralità di anime corrispondono ad una soggettività singolare e particolare e per tanto merita di essere focalizzata secondo sì un criterio analitico universale, quale l’arte, ma pur sempre a livelli emozionali unici e diversi. Una giacenza percettiva quindi il nuovo lavoro dell’artista, che se da un lato riutilizza gli artifici già creati dall’uomo come scaffali, specchi, frecce, dall’altro ne reinterpreta gli elementi vegetali, per infiltrarsi e soccorrere alle mancanze che ogni individuo dentro alla propria anima ha, con un invito ad una riflessione profonda, poiché distrarsi dal se e dal proprio “lago interiore”, genera un’esistenza altra o per meglio dire, un’esistenza vana.
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Francesco Gabriele classe ’85, è in procinto di laurearsi al Biennio Specialistico della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. E’ recente la partecipazione alla mostra collettiva “Primi Fiati” nella medesima galleria Arte Spazio, a cura di Lara Caccia, e le due partecipazioni della mostra “Venite Adoremus” I e II edizione a cura di Andrea Romoli Barberini, nello spazio Expo zona sud Maierà e Palazzo Ducale Maierà (Cs). Dallo stesso curatore invitato ad esporre al progetto “Zone Scoperte 3”, al Palazzo della Provincia di Catanzaro (Cz) e al Museo Fondazione Venanzo Crocetti (Roma). Selezionato al workshop “Wood Sculpture Contest Sila” edizione 2011 e 2013 (Sorbo San Basile), secondo classificato al concorso di Scultura in pietra “Scoultour La Castelle” (Kr), da qualche anno è membro del gruppo musicale “The Academy”, come percussionista. Selezionato da Caggiano e Di Genova, si esibisce al “Premio Internazionale Limen Arte” alla IV edizione, presso il Palazzo Comunale Gagliardi (VV), ed è del 2012, la partecipazione all’evento “Chiedi di Loro”, presso il palazzo di Corte Noci (Bari), a cura del Prof. Giancarlo Chielli.