Nervous Tension
Nell’ambito di FDV Residency, Careof DOCVA presenta Nervous Tension, screening a cura di Anabelle Lacroix, ospite in residenza durante il mese di giugno 2014.
Comunicato stampa
Nell’ambito di FDV Residency, Careof DOCVA presenta Nervous Tension, screening a cura di Anabelle Lacroix, ospite in residenza durante il mese di giugno 2014.
Nervous Tensions presenta una selezione di opere video di artisti di base in Australia che esplorano il significato di survivance, una condizione dell’essere sospesa tra la sopravvivenza e la resistenza.
Originariamente coniato dai canadesi di ceppo francese per descrivere la perdita della propria lingua e usato di frequente in Quebec prima della Quiet Revolution degli anni Sessanta, survivance si riferisce ad una forma di spoliazione culturale.
Il concetto è stato diffuso dal noto storico Gerald Vizenor per descrivere una condizione dei popoli indigeni delle Americhe come un senso di appartenza/presenza nonostante la diffusa sensazione di assenza e nichilismo; uno stato attivo dell’essere che si manifesta attraverso la resistenza come forma di opposizione alla sparizione.
Nervous Tensions mira ad aprire il concetto di survivance al più ampio contesto della produzione culturale e dell’esistenza. Quest’idea è esemplificata nelle opere video attraverso la presentazione di differenti stati o posizioni di resistenza, che siano di tipo fisico, metafisico, personale, ambientale o inerente lo stesso medium artistico.
Pensiero, verità e permanenza sottolineano questa intenzione in relazione anche alla posizione di Jaques Deridda espressa sul concetto di survivance come legato al testimone, qualcuno che sopravvive al di là di un evento. Queste opere sono assunte come testimonianza o forse come evidenza. In particolare, le opere di Megan Cope e Inez de Vega evidenziano questa idea, intrecciandosi anche a storie personali.
Survivance, nell’accezione contemporanea, si evolve ad uno stadio del divenire e del potenziale. Le altre opere dello screening sono senza dialoghi, mai silenziose, ma senza parole. Nei loro distinti approcci i lavori di Dani Marti, Janet Laurence, Bar Yerushalmi, Diego Ramirez, Kieran Boland e Brie Trenerry, mostrano lo stato di contemplazione, di riflessione e di poiesis.
Il progetto si inserisce all’interno di un più ampio focus sulla realtà indipendente Australiana che Careof approfondisce per tutto il corso del 2014 attraverso mostre, lecture, e screening video invitando alcune delle realtà indipendenti della città di Melbourne a trascorrere un periodo di residenza presso FDV Residency Program.
Video in mostra in ordine di apparizione:
Kieren Boland and Brie Trenerry, Greenmount, 4’52’’, 2012
Megan Cope, Blacktism, 8’4’’, 2014
Janet Laurence, Dingo (from Fugitive series), 4’7’’, 2013
Dani Marti, Golden Years, 8’31’’, 2014
Diego Ramirez, Radish, 4’19’’, 2013
Inez de Vega, Dying Not to Be, 8’21’’, 2013
Bar Yerushalmi, Prélude pour un paysage, 8’48’’, 2013
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Anabelle Lacroix vive e lavora a Melbourne. La sua ricerca si colloca nel campo delle arti multimediali e nelle dinamiche di rappresentazione. Ha ottenuto la laurea in International Program in Curating Art at Stockholm University, e ha intrapreso il Master per la ricerca in Storia dell’Arte presso l’University College di Londra. Anabelle scrive regolarmente per cataloghi di mostre e riviste. Attualmente è il program manager di Liquid Architecture, un’organizzazione di sound art a Melbourne.
www.anabelle-lacroix.com
image: Diego Ramirez, Radish, Still da video, 2013