Bruno Bordoli – Con Anima

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO ESPOSITIVO XX SETTEMBRE
Piazza XX Settembre , Fano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Le visite vengono organizzate su prenotazione

Vernissage
26/06/2014

ore 18,30

Contatti
Email: noemi.colombo@manzoni22.it
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Mostra prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese

Artisti
Bruno Bordoli
Curatori
Daniele Astrologo Abadal
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra vuole essere un riassunto, non esaustivo, del grande lavoro pittorico di Bordoli realizzato con tecniche diverse.

Comunicato stampa

Giovedì 26 giugno si inaugura il nuovo e suggestivo Spazio Espositivo XX Settembre a Fano, un sito archeologico unico dove sono conservati i resti di Fanum Fortunæ, situato nei sotterranei dell’ex Palazzo Bambini, oggi sede di Carifano, sul lato orientale della Piazza XX Settembre.

La musealizzazione dei resti della domus “dei pesci” e la sua riconversione in un luogo di produzione per le arti performative, un ambiente dove esporre tutto ciò che è contemporaneo, restituisce alla città un pezzo della propria storia ma nello stesso tempo offre uno spazio culturale aperto al nuovo.

Lo spazio espositivo, che ospita la mostra “Bruno Bordoli. Con Anima” dedicata alle opere dell’artista originario di Porlezza, verrà presentato presso lo Spazio “Teca” con visita guidata all’area archeologica a cura del prof. Mario Luni e del prof. Massimo Gasparini, e opening con l’artista Bruno Bordoli e Daniele Astrologo Abadal.

La mostra, che rimarrà allestita fino al 31 dicembre, vuole essere un riassunto, non esaustivo, del grande lavoro pittorico di Bordoli realizzato con tecniche diverse. Esposte in quest’occasione 13 tele di grande formato che fluttueranno nello spazio in un allestimento teatrale, che si confronterà con i resti archeologici del Teatro della Fortuna d'epoca augustea. Il percorso verrà arricchito da un'installazione site-specific dove, sotto forma di sagome cartacee, rivivranno i personaggi ambigui che popolano la pittura di Bruno Bordoli.

Tra le opere esposte, di particolare interesse è la tela Fanum Fortunae, un omaggio alla città e alle sue ricchezze naturalistiche che l’artista ha voluto realizzare ed esporre nella sua personale. Si tratta di un trittico realizzato con tecnica di acrilico e olio su tela grezza con un tema unificante che è la fortuna. Nella prima opera è raffigurato l’Adriatico e vuole essere un tributo della città di Fano al mare, alle vacanze e al riposo. La seconda opera è un omaggio alla città con la raffigurazione della statua della Fortuna di Fano; la terza e ultima opera del trittico è un tributo alla montagna con la raffigurazione del Passo del Furlo. Di grande interesse è anche la scelta cromatica utilizzata nelle tele, di azzurro, giallo e rosso quali colori base rappresentativi, dai quali tutto ha origine.

Sono numerose le suggestioni dalle quali Bordoli trae fonte di ispirazione per il suo lavoro: le Via Crucis conservate nelle chiese e visitate in età scolare, i Sacri Monti del nord Italia, le sacre rappresentazioni della Settimana Santa, la Val Porlezza, il Cammino di Santiago di Compostela, i film di Pasolini, ma anche eventi di cronaca e attualità come l’attentato al World Trade Center del 2001.Di forte impatto, fin dagli esordi, è la forza poetica e intimistica dei suoi lavori: il linguaggio usato da Bordoli si contrassegna di valori pittorici che lo accompagnano in tutto il suo iter creativo. Il colore espressivo, il segno marcato, la pittura forte, la pennellata sciolta rappresentano un mondo interiore, benché sempre ispirato alla realtà circostante. Sono due le anime portanti che da sempre hanno ispirato l’opera di Bordoli: l’Espressionismo e il Surrealismo, entrambi intesi nelle loro possibili declinazioni, dai fauves alla Metafisica per proseguire con l’Espressionismo astratto e la nuova figurazione selvaggia. La sua pittura si modula nell’uso di un linguaggio espressionistico – figurale e successivamente espressionistico – astratto: i soggetti iconografici (prevalentemente la figura umana) non assumono la forma canonica in quanto l’artista non è interessato alla verosimiglianza e all’alta fedeltà visiva ma alla sua dimensione più intima, più profonda, più interiore, pur mantenendo sempre un rapporto forte con il reale. Il mondo circostante funge da veicolo per esplorare la dimensione interiore e i soggetti trovano ispirazione dal paesaggio, dalle letture, dalle credenze popolari.

La mostra, curata da Daniele Astrologo Abadal e accompagnata da un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, con un testo di Philippe Daverio e un’intervista dei commissari delle esposizioni all’artista, chiude un percorso che ha visto la personale ospitata presso le Gallerie del Gruppo in primo luogo a Sondrio, a seguire Acireale, per concludersi infine a Fano.