Cuore di pietra 2014
Le aree d’azione e i temi sui quali Cuore di pietra quest’anno si è concentrato sono il lavoro, la memoria del territorio produt¬tivo, il rispetto dell’ambiente e della natura e la sostenibilità, affrontati senza enfasi, assegnandoci e chiedendo un esercizio quasi quotidiano di “apprendimento ad ascoltare e a vedere”.
Comunicato stampa
Arte a Pianoro A cura di Mili Romano in collaborazione con il comune di Pianoro Ormai dal 2005, anno di inizio di Cuore di pietra, Pianoro è uno spazio di sperimentazione e un laboratorio collaudato di arte par¬tecipativa, cresciuto e maturato nei tempi lunghi di interventi artistici che prevedono la pressoché continua collaborazione degli artisti con le varie realtà presenti in paese. E dal centro del paese, investito da un radicale recente ridisegno urbanistico dal quale, come molti sanno, il progetto di arte pubblica è stato innescato, fino alle aree verdi, la Biblioteca e i giardini, è possibile ripercorrere la sua storia attraverso un percorso permanente di opere d’arte che trovano un “senso” forte proprio nel riconoscimento, in esse, di una memoria attiva e collettiva, che si è trasformata in modo del tutto naturale, soprattutto per chi ha partecipato alla sua costruzione, in una identità più forte dei luoghi e della comunità.
Le aree d’azione e i temi sui quali Cuore di pietra quest’anno si è concentrato sono il lavoro, la memoria del territorio produt¬tivo, il rispetto dell’ambiente e della natura e la sostenibilità, affrontati senza enfasi, assegnandoci e chiedendo un esercizio quasi quotidiano di “apprendimento ad ascoltare e a vedere”. Così ci avviciniamo alla natura, ai suoi ritmi, cercando di apprendere da essa e di formare al suo rispetto, attraverso gli interventi di Daniele Pario Perra che ha collaborato con una classe della Scuola Media, e di Emilio Fantin con un gruppo di studenti dell’Accademia di Belle Arti e con alcuni soci dell’orto-giardino sinergico e biodinamico. Con la stessa tranquilla disponibilità a tessere una trama di relazioni e narrazioni calde e “affettuose” ci si è accostati alla realtà dei capannoni industriali e del lavoro chiedendo di “condividere” il progetto permettendo ai linguaggi e modalità dell’arte di poter entrare in dialogo con tempi e modalità della produzione in uno scambio diretto e generoso. E’ questo che è avvenuto con i vari interventi che proprio nella zona artigianale hanno da qualche mese ormai il loro fulcro vitale: Rita Correddu, in collaborazione con Michele Braga, registrando il battito cardiaco dei lavoratori e i rumori delle aziende, ha composto una musica che risuonerà in un’unica armonica sinfonia da Pianoro a Pianoro Vecchio a Rastignano; Giovanna Caimmi ci rimanda il respiro della produzione in una video- suggestione; Anna Rossi, raccogliendo materiali e scarti di produzione identificativi delle varie ditte li ha stravolti fiabescamente trasformandoli in fantastiche apparizioni che, in grandi cartelloni che segnalano la zona artigianale, costruiscono un catalogo collettivo in divenire del Made in Pianoro; Laura Bisotti e Simona Paladino hanno percorso il paese dal centro alle aree industriali seguendo il filo delle narrazioni e dei ricordi dei lavoratori delle aziende del territorio e costruendo una mappa fatta dei frammenti di racconti e delle memorie del territorio produttivo. La passeggiata partirà quest’anno dal Museo di arti e mestieri, in via del Gualando 2, e continuerà, dopo una sosta all’Or-to-giardino, nell’area artigianale ed industriale che rappresenta la seconda, fondamentale, tappa della passeggiata che si concluderà, dopo aver attraversato il parco del Ginepreto, nell’area antistante la Biblioteca Silvio Mucini, sul cui prato sin dal pomeriggio, e in collaborazione con Nosadella.due - Independent Residency for Public Art, è ospite il grande e morbido Cuddly di Iza Rutkowska, l’enorme orsacchiotto che, partito dalle strade di Varsavia in dialogo con i monumenti, è itinerante adesso fra il centro e le aree metropolitane di Bologna. Nel corso dell’annuale workshop Dalla rappresentazione all’azione. Laboratorio teorico/pratico sulla Public art: espe¬rienze, metodi e pratiche di progettazione artistica nello spazio pubblico che si propone ormai da anni di far misurare i giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti con pratiche di relazione e con la realizzazione di interventi contestuali, sono stati selezionati i lavori di: Alessandra Carta, Jiang Guoyin, Francesca Acerbi, Barbara Lupo e Rose Rodriguez, Tao Yi e Sun Lian, Zhang Luo, Zhu Ying Ying, Jiang Mingzhe, Gabriella Presutto, Natalja Trjbalova, Alice Zacchi.