Gpaho210614
Blublauerspazioarte manipola ancora una volta la propria identità, si spoglia della funzione privata e veste panni solitamente indossati dallo spazio urbano che trasformano il suo white cube in un’enorme muro d’affissione.
Comunicato stampa
All’interno della rassegna ZIP mostre lampo, sabato 21 Giugno blublauerspazioarte inaugura GPAHO210614 mostra collettiva a cura di Laura Vittoria Cherchi e Roberta Filippelli.
Artisti:
Alessandra Baldoni, Samanta Bartocci, Pietruccia Bassu, Spitfire Beatz, La Fille Bertha, Paolo Bianchi, Giovanna Boscani, Giusy Calia, Raffaela Carcangiu, Paolo Angus Carta, Paolo Carta, Gianni Casagrande, Andrea Casciu, Franco Casu, Silvia Covarino, Valentina Daga, Andrea D'ascanio, Elisa Desortes, Ef, Alessandra Filippelli, Roberta Filippelli, Mario Fois, Gavino Ganau, Harumi Hayashi, Yukiko e Mayakuki, Mariella Manconi, Pinuccia Marras, Anna Marotto, Cristina Meloni, Michele Mereu, Veronica Muntoni, Blanca Meccanica, Ruben Mureddu, Gianni Nieddu, Hana Ogawa, Akinori Oishi, Igino Panzino, Laurina Paperina, Silvia Pazzola, Francesca Randi, Paola Rizzu, Chiara Seghene, Sabina Selli, Cristina Senatore, Daniela Spoto, Gaho Tanaka, Romina Tanka, Donato Tore, Giorgio Urgeghe, Michele Valentino.
Blublauerspazioarte manipola ancora una volta la propria identità, si spoglia della funzione privata e veste panni solitamente indossati dallo spazio urbano che trasformano il suo white cube in un'enorme muro d'affissione.
L'operazione è semplice. Roberta Filippelli, indagatrice del quotidiano e dei processi che lo attraversano, intercetta la scelta della città di Alghero come sede del Gay Pride 2014 e la rielabora in una formula a due coordinate: un formato, quello del manifesto nella dimensione standard di 70x100 centimetri, ed un codice, GPAHO210614, che racchiude in forma abbreviata il nome, il luogo e la data della manifestazione e viene distribuito dall'artista come matrice generativa di una molteplicità di visioni e di progettualità. Un'azione collettiva, dunque, più che una mostra nel senso canonico del termine, che adotta il pretesto espressivo del manifesto, inteso nella duplice accezione di artefatto comunicativo-pubblicitario e dichiarazione programmatica di pensiero, per invitare gli artisti a misurarsi con una tematica sociale.
Nella cultura cinese, fin dai tempi dinastici, esisteva uno strumento che consentiva a chiunque di prendere la parola ed esprimere la propria opinione su persone o accadimenti: il dazibao. Letteralmente “poster a grandi caratteri”, si trattava di grandi giornali murali che venivano affissi in bacheche pubbliche uno accanto all'atro, quasi in un botta e risposta, e che era vietato rimuovere o ricoprire senza il consenso degli autori. Liberandoli dall'originaria valenza politica, possiamo immaginare che per GPAHO210614 ogni artista abbia scritto il proprio “dazibao per immagini” e lo abbia affisso nella grande bacheca pubblica di blublauerspazioarte affinché tutti possano leggerlo. Una parentesi di riflessione, al di là della retorica, al di là di ogni forzata militanza.
Laura Vittoria Cherchi
Evento promosso da:
Coricrea, Gioielleria Alfonso Carmelo, ETIK Kite & Surfshop, Frida l'Angolo Vintage, Gilbert Abbigliamento, Libreria Il Labirinto, Efisio Marras, Bar Focacceria Milese, Ichnos, Point Shop, Cantina Santa Maria la Palma, Sardinia Rent a Boat, Sex Board Store, Ottica Pisanu, Studio 5, Underskin Media.