Coscienza anestetica
Il Museo Provinciale Sannitico di Campobasso ospita la collettiva d’arte contemporanea dal titolo Coscienza anestetica. Ipotesi sottrattiva per un’arte relazionale.
Comunicato stampa
“COSCIENZA ANESTETICA”
Ipotesi sottrattiva per un’arte relazionale
Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Molise
Direzione generale Paesaggio Belle Arti Architettura e Arti Contemporanee
Soprintendenza per i beni archeologici del Molise
Presentano
Coscienza anestetica
Ipotesi sottrattiva per un’arte relazionale
A cura di Tommaso Evangelista
21 giugno – 20 luglio 2014
Museo Sannitico, Campobasso
Palazzo Mazzarotta, Via A. Chiarizia n. 10
Tutti i giorni 09:00-13:30, 14:00-17:30
Inaugurazione domenica 22 giugno ore 16.00
Artisti
Michele Boccamazzo, Carlo Colli, Gianmaria De Lisio, Paola Ferraris, Dionigi Mattia Gagliardi, Roberto Galeotti, Claudio Greco, Giuliano Lombardo, Sergio Lombardo, Salvo Nostrato, Vincenzo Merola, MiriamMirolla, Piero Mottola, Luigi Pagliarini, Angelo Ricciardi, Gian Maria Tosatti, Carlo Santoro, Ivana Volpe
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Il Museo Provinciale Sannitico di Campobassoospita la collettiva d’arte contemporanea dal titolo Coscienza anestetica. Ipotesi sottrattiva per un’arte relazionale. L’esposizione, curatadal critico Tommaso Evangelista, inaugurerà domenica 22 giugno nelle tre nuove saledel Museo sistemate ed inaugurate per l’occasione e segna per la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Molise, dopo il restauro delle opere storiche del Premio Termoli, una significativa e rilevante apertura al contemporaneo con un progetto curatoriale dal preciso taglio teorico e sperimentale. Archeologia e ricerca sono pertanto chiamate a relazionarsi negli splendidi spazi di Palazzo Mazzarotta, sottolineando come un dialogo, anche per contrasto, possa essere attuato.Pertanto va dato merito alla Soprintendenza di aver voluto affrontare, con coraggio, un’esposizione complessa e ricca di implicazioni. Boccamazzo, Colli, De Lisio, Ferraris, Galeotti, Greco, G. Lombardo, S. Lombardo, Nostrato, Merola, Mirolla, Mottola, Pagliarini, Ricciardi, Tosatti, Santoro, Volpe gli artisti invitati. Tra di loro cinque, Michele Boccamazzo, Gianmaria De Lisio, Vincenzo Merola, Salvo Nostrato e Ivana Volpe, sono molisani con diverse significative esperienze fuori regione. Di particolare rilevanza la presenza di Sergio Lombardo con una Mappa di Heawood e due disegni di pavimenti stocastici. Psicologo e artista, Lombardo dirige dal 1977 il Centro Studi Jartrakor di Roma e dal 1979 la Rivista di Psicologia dell’Arte. Il suo percorso artistico ha avuto avvio nei primi anni Sessanta con l’esperienza della Nuova Scuola Romanadi Piazza del Popolo, mentre alla fine degli anni Sessanta ha partecipato al gruppo che gravitava intorno alla galleria La Salita, dove ha esposto con Burri, Fontana e Manzoni. Nei primi anni Settanta ha fondato a Roma il Centro Studi Jatrakor, dando avvio al movimento artistico eventualista e dedicandosi per tutto il decennio a sperimentazioni nel campo della psicologia percettiva applicata all’arte. Dal 1980 lavora a una seriepittorica, incentrata su algoritmi matematici e programmi di randomizzazione, definita “pittura stocastica”. Una sala del percorso espositivo, quindi, sarà dedicata proprio all’esperienza del gruppo eventualista(attualmente formato da Paola Ferraris, Roberto Galeotti, Claudio Greco, Giuliano Lombardo, Sergio Lombardo,Miriam Mirolla, Piero Mottola, Luigi Pagliarini e Carlo Santoro), che per l’occasione presenterà un’unica installazione inedita di taglio documentario, con progetti, testi e fotografie, nella quale ogni artista ha sintetizzato, in due tavole, la propria personale ricerca nel solco della Teoria Eventualista. Carlo Colli, Angelo Ricciardi e Gian Maria Tosatti chiudono l’elenco degli artisti invitati con tre opere dalla forte carica relazionale e sperimentale. Dopo una preview per la stampa prevista per la mattina di venerdì 20 giugno, la collettiva inaugurerà domenica 22 giugnoe sarà arricchita nel cortile del museo dall’installazione sonora di Ivana Volpe,la quale mapperà con dei registratori il centro storico di Campobasso, e dall’esperimento di Kinect Art di Salvo Nostrato, il quale analizzerà un preciso spazio del Museo Sannitico trasformandolo in un luogo praticabile e sonoro e presenterà, insieme all’installazione, una performance di danza contemporanea.
La condizione anestetica del titolo si configuracome percorso praticabile, nel campo della sperimentazione sui nuovi linguaggi, per uscire dall’impasse del postmoderno, in cui la livellazione delle manifestazioni creative ha comportato lo sdoganamento e il riutilizzo, fino alla saturazione, di molte pratiche storiche desunte dalle avanguardie e accettate come meri formalismi. La dimensione aleatoria dell’opera d’arte “aperta” deve superare l’estetica del flusso: non deve cercare il caos della materia e delle sensazioni, né tantomeno deve porsi come liberazione degli istinti, bensì, proprio per il perenne rapporto/scambio con il fruitore, deve ricercare un’etica interna. Il rapporto con il pubblico pensato per la collettiva, quindi, non va inteso come commercio anarchico di sensazioni, ma va guidato attraverso determinati stimoli. L’importanza dello stimolo diventa fondamentale nella creazione di un’opera. I lavori presentati in mostra sono stati scelti per la loro portata teorica e narrativa, per lo studio e la ricerca, per la tendenza alla documentalità come atto linguistico e per il tentativo di affermazione di una visione costruttiva, quasi scientifica.Quella che emerge è una riflessione sull’interazione, nel senso più ampio e immateriale, tra le intenzioni dell’autore e le possibilità determinate dal pubblico e dagli eventi. Il racconto interno, interpretato come svolgimento strutturato di un orizzonte di senso, deve evitare la banalità della soglia per privilegiare l’analisi. Alla fantasia e al sublime si sostituisce, pertanto, un incontro con la specificità di ogni fenomeno. Il richiamo alla dimensione (an)estetica comporterà anche un’incursione nel solco provocatorio del rifiuto, riducendo al minimo l’invadenza della componente puramente visiva dell’opera per un recupero del segno e dello spazio, della vertigine della lista e del flusso dell’informazione.
Il concept della collettiva è sostanzialmente un dialogo generazionale tra gli artisti del gruppo eventualista, oggi l’ultima vera avanguardia in Italia, e giovani nel cui lavoro siano rintracciabili concetti estetici derivati dall’avanguardia storica e poi ripresi e sistematizzati in un’ottica che intende l’eventualismo come movimento operante e produttivo: minimalità, astinenza espressiva, strutturalità, spontaneità, interattività. Si cercherà di attivare una riflessione sulla crisi dei criteri estetici tradizionali in un luogo periferico, il territorio molisano, per segnare attraverso una forte impronta curatoriale lo spazio già fortemente storicizzato del Museo Sannitico.
Tommaso Evangelista
curatore