Cosimo Veneziano – Strutture dell’Immaginario
Strutture dell’Immaginario è il titolo del progetto dell’artista torinese Cosimo Veneziano (1983*) intorno al territorio del Giambellino.
Comunicato stampa
Strutture dell’Immaginario è il titolo del progetto dell’artista torinese Cosimo Veneziano (1983*) intorno al territorio del Giambellino. Prima ancora di venir visitato, ogni luogo si presenta all’immaginazione attraverso varie stratificazioni narrative: la sua storia, le notizie di cronaca, i miti locali, gli stereotipi da bar. Prima ancora di essere un luogo concreto da attraversare, il paesaggio è una costruzione culturale che si sedimenta attraverso l’interpretazione degli avvenimenti che vi accadono.
L’immagine epica del Giambellino – dal bandito Vallanzasca, alle fabbriche e agli scioperi degli anni ‘60, dalle case popolari all’impegno politico – è stata il punto di partenza obbligato con cui confrontarsi. Qual’è la corrispondenza tra ciò che si apprende su un territorio e la visione che ne hanno le persone che lo abitano? Arrivato in Giambellino, Cosimo Veneziano ha deciso di condurre una serie di incontri con le diverse associazioni presenti sul territorio, con i commercianti, con gli operatori culturali, con gli abitanti, per costruire attraverso le loro parole un’immagine contemporanea del quartiere, cercando di travalicare stereotipi e immagini retoriche che riflettono un passato ormai non più attuale o restringono il campo esclusivamente agli elementi di marginalità del territorio.
La nuova immagine del Giambellino che emerge dagli incontri è composita quanto i gruppi che l’hanno tracciata. Le sue radici affondano ancora nel passato, ma ogni volta il punto da cui riprende la narrazione è differente: l’epica del luogo attraversa un processo di riscrittura corale, che l’artista traduce in una collezione di immagini, realizzando un nuovo atlante del Giambellino e del suo immaginario.
Cosimo Veneziano
Cosimo Veneziano (Moncalieri, 1983) lavora principalmente in relazione alla lettura di archivi, con l’uso di interviste e fonti documentarie, con l’obiettivo di riformulare le informazioni a disposizione in sculture e installazioni. Il suo scopo è di consentire agli aspetti invisibili che compongono la collettività di emergere.
Selezione di mostre personali: Cattedrale, Careof DOCVA, Milano, 2013; L’epoca delle passioni tristi, Tirana Institute for Contemporary Art, Tirana, 2011; Non è cosa, Cappella Anselmetti, realizzata nel contesto del Laboratorio di Storia e storie progettato da Massimo Bartolini, Torino, 2010.
Selezione di mostre collettive: Visions of Labour, Kunsthalle, Sao Paulo; Copiar, Lugar a Dudas, Santiago de Calì, Colombia, 2013. Corso Aperto 2012, XVIII Advanced Course in Visual Arts, Fondazione Antonio Ratti, Como; Imago Mundi, MAO Museo Arte Orientale, Torino, 2012. Carte Blanche – L’archivio storico: quattro interpretazioni, UniCredit Studio, Milano, 2010.