Sibi vacare #2
Il secondo appuntamento sarà su The Museum of Arte Útil – Come possiamo utilizzare il museo? Come può il museo trasformare la sua funzione e divenire un’istituzione civica? Interviene Alessandra Saviotti.
Comunicato stampa
IL TEATRO DI MARINO
Museo Marino Marini
Firenze, Piazza San Pancrazio
SIBI VACARE 4 Movimenti sull’arte dell’esistenza
un progetto di FOSCA
a cura di Maria Pecchioli
coordinamento Maria Caterina Frani
Giovedì 26 giugno 2014, ore 18.00
SECONDO movimento
The Museum of Arte Útil
Come possiamo utilizzare il museo?
Come può il museo trasformare la sua funzione e divenire un’istituzione civica?
Interviene Alessandra Saviotti
Ingresso libero
Comunicato stampa
Secondo appuntamento, giovedì 26 giugno alle ore 18.00 al Museo Marino Marini, per Sibi vacare 4 movimenti sull’arte dell’esistenza, un progetto di Fosca, a cura di Maria Pecchioli con il coordinamento Maria Caterina Frani, all’interno del Teatro di Marino. IL SECONDO movimento sarà su The Museum of Arte Útil - Come possiamo utilizzare il museo? Come può il museo trasformare la sua funzione e divenire un’istituzione civica? Interviene Alessandra Saviotti.
Sibi vacare è un “public program” di Fosca con il quale si intende investigare e costruire un percorso all’interno del museo partendo dal concetto di cura, di pausa, di riflessione e dedizione al sé, includendo in "sé" l’individuo singolo, il gruppo artistico e il corpo sociale.
A partire da “Cura di sé, storia della sessualità 3” di Michel Foucault si è approfondito il concetto di epimeleia. “Il termine epimeleia non designa una semplice preoccupazione, ma un insieme di occupazioni… implica un preciso lavoro. Richiede tempo. Uno dei grandi problemi di questa cultura di sé consiste appunto nel fissare, nell’arco della giornata o in quello della vita, la parte che è opportuno consacrarle.” (La cura di sé, M.Foucault pag.54, edizione Feltrinelli 2009).
I 4 movimenti sono l’opportunità personale e collettiva per consacrare un tempo specifico a rielaborare il concetto stesso di cura di sé. Ci siamo interrogati su cosa significa oggi “arte dell’esistenza”, quali siano i confini e gli sconfinamenti dell’essere individuale, come possa essere ricalibrato e ampliato il processo di consapevolezza di sé e dell’ambiente circostante, quali siano le sfumature più attuali di questo processo dal punto di vista delle esigenze individuali e comunitarie. Prendersi il tempo per la cura del sé ci porta a stabilire un processo fatto di tappe, argomenti, intuizioni, fino a definire ambiti di investigazione e di ascolto, punti deboli e di forza da cui si avvia questo per-corso.
I 4 movimenti si propongono come esercizio pubblico alla consapevolezza, fanno convergere in un unico per-corso discipline diverse, ognuna, a suo modo, ci porta a rivisitare lo stesso concetto di prendersi cura. Ciascun appuntamento sarà accompagnato da una serie di semplici azioni pratiche al fine di stimolare quella cura di sé da cui siamo partiti. Fosca creerà un percorso itinerante coinvolgendo in modo dinamico le strutture del museo, i cui spazi saranno vissuti, in questa chiave, come agorà del benessere.
Questo SECONDO movimento sull’arte dell’esistenza è strutturato su due momenti.
Il primo di adattamento allo spazio e di riscaldamento fisico in cui il museo viene attraversato dai partecipanti che prendono confidenza/coscienza dello spazio partendo da una semplice serie di esercizi proposti da Michele Calà.
Il secondo di dialogo con Alessandra Saviotti ricercatrice e assistente curatrice per il Museum of Arte Útil. Dedicato ad approfondire il concetto di utilità nell’arte, seguendo le riflessioni e le metodologie dell’esperienza di Tania Brugera e il board curatoriale del Van Abben Museum. Partendo da questa esperienza, dall’archivio di artisti e opere che il Museum of Arte Útil ha raccolto, si cercherà di approfondire e ampliare il concetto di Museo e del suo ruolo, proponendoci di ripensare una serie di orizzonti possibili in cui lo spazio istituzionale diviene servizio e a servizio di una comunità e cercando di rispondere o almeno suggerire scenari possibili riferiti alle domande Come possiamo utilizzare il museo? Come può il museo trasformare la sua funzione e divenire un’istituzione civica?
Gli altri 2 movimenti saranno:
10 settembre – Open source dall’informatica al sentire terapeutico, il valore del tempo e dello scambio Interviene Lorenzo Becchi
24 settembre – A.titolo - La comunità come pratica - approfondimenti su "nuovi committenti" e "We traders"
Intervengono Francesca Comisso e Luisa Parola
Il Teatro di Marino è un format che accoglie una serie di appuntamenti con contributi di artisti, autori, critici, performers e musicisti. L'idea nasce dalla volontà di mettere in gioco lo spazio, le opere e la storia di Marino Marini con protagonisti della scena artistica contemporanea. Il museo verrà pervaso ogni volta, per un giorno al massimo, da presenze che porteranno le loro esperienze, la loro poetica la loro identità all'interno dello spazio di San Pancrazio.
The Museum of Arte Útil è il luogo dove per la prima volta è stata implementata la nozione di Arte Útil, sviluppata da Tania Bruguera negli ultimi dieci anni. Il progetto ha come obiettivo quello di testare l’efficacia o meno dell’utilizzo dell’arte come strumento per intervenire nella società, dopo una serie di eventi organizzati dall’artista, prevalentemente all’Accademia de l’Havana e al Queens Museum of Contemporary Art, New York. La trasformazione del vecchio edificio del Van Abbemuseum in Museum of Arte Útil, e la sua implementazione temporanea, è stata l’ultima fase della ricerca (7 dicembre 2013 - 30 marzo 2014).
“La definizione di Arte Útil va oltre al concetto utilitaristico: suggerisce l’idea di arte come strumento o dispositivo con il quale intervenire nella realtà. All’interno del Museum of Arte Útil è stato presentato un archivio di casi studio comprendenti progetti sviluppati a partire dal secolo scorso.”
The Museum of Arte Útil è attivo online, l’archivio può essere consultato gratuitamente al link www.museumarteutil.net
Team Curatoriale del Museum of Arte Útil: Nick Aikens, Tania Bruguera, constructLab (tra cui Alex Roemer, Bureau d’Études, Collective Works), Annette Eliëns, Charles Esche, Annie Fletcher, Gemma Medina Estupiñan e Alessandra Saviotti.
Alessandra Saviotti (Ravenna 1982) lavora come curatrice indipendente tra l’Italia e l’Olanda. È interessata principalmente all’indagine intorno alle pratiche collettive, partecipative e di auto-organizzazione legate all’arte. Tra il 2013 e il 2014 é stata ricercatrice e assistente curatrice per il Museum of Arte Útil per il quale ha composto l’archivio dei casi studio e ha sviluppato il programma pubblico di incontri con artisti e attivisti. Ora si occupa del mantenimento e la diffusione dell’archivio attraverso workshop e conferenze. E’ tra le fondatrici di Aspra.mente (2006). Ha collaborato tra gli altri con Riccardo Benassi, Francesca Grilli, Pablo Helguera e La Rete Art Projects, Marianna Liosi, Vijai Patchineelam, vessel, neon>campobase, FormContent, Centrale Fies e Van Abbemuseum. Ha studiato all’Università di Bologna, Università IUAV di Venezia e Jan van Eyck Academie a Maastricht.
www.alusa.tumblr.com
Michael Calà Dottore in Fisioterapia e Terapia manuale Osteopatica e Pressopuntoria, proviene da varie esperienze in ambito delle Arti Marziali (Karate Shaonlin Mon – Escrima – Kung Fu Tradizionale) e da esperienze sia in campo Sanitario Tradizionale che Olistico per la salute. La sua formazione nelle Arti Marziali Interne è iniziata con il Maestro Wang Fu Lai, dal quale ha appreso l’Arte del Tai Ji Quan di Sintesi e le basi dello Xing Yi Quan tradizionale. Nel 2010 entra a far parte dell’AmuRR (Associazione Multidisciplinare per la Riabilitazione Reumatologica) con incarico di sperimentare scientificamente l’applicazione del Qi Gong e del Tai Ji Quan sulle patologie di tipo reumatologico, ottenendo spazi per la ricerca e la docenza al Master in Riabilitazione Reumatologica con specifica in Qi Gong e Tai Ji Quan in ambito Terapeutico.