Incontro con Michele De Lucchi
Dopo il successo degli incontri con Armando Massarenti, Massimo Inguscio e Ferdinando Scianna, il ciclo si conclude con una conversazione dal titolo Luce e Luci a cura del grande architetto Michele De Lucchi.
Comunicato stampa
Giunge al termine il ciclo di incontri della GAM dedicati al tema della Luce, filo conduttore che lega Ettore Spalletti e Caravaggio, i due grandi maestri in mostra fino al 29 giugno. L'esposizione "Un giorno così bianco così bianco", che ospita anche il celebre "Ragazzo morso dal ramarro", è l'inedita cornice in cui si svolgono i quattro appuntamenti che propongono al pubblico una riflessione sulla luce da quattro inconsueti punti di vista.
Dopo il successo degli incontri con Armando Massarenti, Massimo Inguscio e Ferdinando Scianna, il ciclo si conclude giovedì 26 giugno con una conversazione dal titolo Luce e Luci a cura del grande architetto Michele De Lucchi.
Come sostiene De Lucchi "la luce, come tutte le cose del mondo del resto, è fatta da tanti pezzetti diversi ma la sua qualità la si percepisce nell'insieme. Vale sia per la luce naturale del sole che per la luce artificiale delle lampade. La luce del sole in particolare è quanto di più assoluto e parziale e ci fa capire quanto straordinarie siano le differenti luci all'alba e al tramonto, a mezzogiorno o a mezzanotte, d'estate e d'inverno, al nord e al sud e soprattutto ci rende indispensabile la ricerca dell'ombra con tutte le sue sfumature. Anche la luce nelle case, negli uffici, nei negozi e in tutti gli ambienti dell'uomo segue le stesse regole ed è l'insieme di più sorgenti collocate in più punti che creano le più suggestive e apprezzabili atmosfere. Valgono le luci e le ombre, gli abbagli e le penombre e lo spazio prende vita con raggi violenti che trafiggono come strali o pallide luminescenze che avvolgono come panna montata. La luce è fatta di luci. Più sono più conquistano. Basta pensare alle stelle del cielo d'agosto. Con le nuove straordinarie sorgenti luminose, con gli appuntiti Led della generazione elettronica, si è scoperto quanto vasto sia il modo di illuminare e si è passati da una generazione di spazi illuminati da uno o pochi centri ad una nuova con vere e proprie istallazioni luminose di sorgenti multiple con diverso orientamento e colore. Se prima ci accontentavamo di una lampada a soffitto e una a parete ed era sufficiente uscire dall'oscurità per essere soddisfatti, adesso il solo servizio di vederci non basta più e chiediamo alla luce di aiutarci a stare bene, a usare al meglio le ore della notte, a riconoscerci negli ambienti che frequentiamo e perché no, a migliorare il nostro umore e il nostro stato d'animo sempre più in balia delle vicende del mondo. Le nuove lampade sono molecole di un grande organismo o ingredienti di un buon risotto, o membra di un corpo efficiente. Diverse e capaci di produrre effetti diversi senza escludersi a vicenda, mettendo a disposizione possibilità totalmente nuove, opzioni di scelta che solamente curiosità e voglia di migliorare sapranno cogliere e sfruttare. Le semplici lampade che arredano i nostri ambienti, nel loro umile e prezioso servizio, combinano continuamente il meglio della tecnologia con i più aggiornati significati che attribuiamo allo spazio di vita".
Michele De Lucchi
Nato nel 1951 a Ferrara, si è laureato in architettura a Firenze. Negli anni dell'architettura radicale e sperimentale è stato tra i protagonisti di movimenti come Cavart, Alchimia e Memphis. Ha disegnato arredi per le più conosciute aziende italiane ed europee. E' stato responsabile del Design Olivetti dal 1988 al 2002, ha sviluppato progetti sperimentali per Compaq Computers, Philips, Siemens, Vitra. Ha progettato e ristrutturato edifici in Giappone, in Germania e in Svizzera e in Italia per Enel, Olivetti, Piaggio, Poste Italiane, Telecom Italia. Dal 1999 è stato incaricato della riqualificazione di alcune Centrali elettriche di Enel. Ha progettato edifici e allestimenti espositivi per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neues Museum di Berlino e le Galleria d’Italia Piazza Scala a Milano. Il lavoro professionale è stato sempre accompagnato dalla ricerca personale sui temi del progetto, del disegno, della tecnologia e dell'artigianato. Nel 1990 ha creato Produzione Privata, una piccola impresa nel cui ambito De Lucchi disegna prodotti che vengono realizzati impiegando tecniche e mestieri artigianali. Dal 2004 scolpisce “casette” in legno con la motosega per cercare l’essenzialità della forma architettonica. Nel 2003 il Centre Georges Pompidou di Parigi ha acquisito un rilevante numero dei suoi lavori. Una selezione dei suoi oggetti è esposta nei più importanti musei d’Europa, degli Stati Uniti e del Giappone.