Lo sguardo sul mondo
Biffi Arte racconta in tre mostre le voci più nuove e originali dell’arte italiana al femminile.
Comunicato stampa
C’è un modo specificamente femminile di guardare il mondo? Esiste uno sguardo “femmina” che si possa concretamente contrapporre a uno sguardo “maschio”? Al di là dei luoghi comuni, forse, si può ipotizzare con una certa verisimiglianza che se l’occhio maschio è più allenato alla visione d’insieme e alla soluzione strategica, l’occhio femmina sembra più portato allo sguardo in profondità, alla penetrazione del reale attraverso uno scandaglio. Uno scandaglio emotivo, più che pratico.
Nasce da questa convinzione la mostra Lo sguardo sul mondo, secondo capitolo della rassegna Femminile, plurale, in programma da Biffi Arte dal 27 giugno al 3 agosto. Dopo L’intimità, lo sguardo dentro – che ha indagato come dieci donne usano l’arte per leggere dentro se stesse, per essere più vicine al loro vero io – ecco che l’oggetto di attenzione si sposta fuori. Uno slittamento dell’inquadratura che non corrisponde, tuttavia, a una sostanziale modifica del metodo. Che resta quello della contemplazione attiva, dell’ascolto silenzioso, della comprensione nel senso più ricco del termine (contenere in sé, abbracciare, racchiudere), della saggezza, ma anche qualche volta quello della risata di gola, dell’ironia – magari con un fondo lieve di amarezza – e del gioco.
Se Alessandra Baldoni racconta le emozioni di una passione non vissuta attraverso il linguaggio potente, fortemente simbolico e lirico delle sue fotografie, Linda Carrara ricrea attraverso la pittura lo spazio intorno a sé, costruendo ambienti dalle nitide architetture e dai colori magmatici nei quali abbiamo l’impressione di perderci. E davvero rischiamo di smarrirci nelle foreste di Marika Vicari, distese di alberi sostanziate di luci e di ombre, quasi delle quinte pronte ad accoglierci tra i loro misteri. Ancora vegetazione, foglie, steli, fiori immensi forse provenienti da un mondo altro, sono la materia attraverso la quale Brigitta Rossetti indaga il reale. Non il bosco, invece, ma la metropoli è il terreno di Marina Previtali, che con le sue pennellate vibranti, mobilissime, intense ci restituisce una Milano “che sale” come un cantiere brulicante che pulsa di bagliori al neon. E appaiono quasi delle inquadrature ravvicinate di questa stessa metropoli i dipinti di Liliana Cecchin, con la folla che corre sfiorandosi e i movimenti che sdoppiano la figura e la moltiplicano in una danza neofuturista. Lontane dalla folla, immerse in un silenzio ovattato, ecco le stanze di Tina Sgrò: ambienti incantati, senza tempo, sostanziati di una luce soffusa e pacificante che sfuma i contorni e confonde lo sguardo. E fuori dal tempo appaiono anche le fanciulle di Cristina Iotti, quasi dei ricami a matita e pastello che ci raccontano, tra merletti e arabeschi di sbalorditiva precisione, il piccolo dramma tutto femminile della scelta dell’abito. Una stanza reale è quella in cui invita lo spettatore Claudia Scarsella: comodi cuscini su cui sedersi e una tappezzeria sulla quale piccoli momenti di vita, immagini, ricordi, ritagli, frammenti di fotografie si sdoppiano e si moltiplicano come in un caleidoscopio. Il mondo fatato in cui ci invita Loredana Galante, invece, somiglia di più a quello trovato da Alice dopo aver attraversato lo specchio, tra aiuole che spuntano dal pavimento come per magia, uccellini dai colori vivaci, fontane tracimanti, sontuosi cesti di frutta e ragni saggi che intrecciano seriche ragnatele pronte a intrappolarci. Marina Giannobi sceglie un tema – può essere la lettura o, come in questo caso, la musica – e lo immortala in una serie sterminata di scatti fotografici, lo analizza fino al dettaglio infinitesimale, restituendocelo in immagini vibranti, in fuori fuoco sapienti e spiazzanti, come un film prezioso da ricreare dentro di noi. Uno sguardo pulitissimo sul reale è quello di Elisa Rossi, che in oli su tela tutti giocati sulle ombre, sui bianchi e sui neri, racconta una tenera quotidianità, dove l’esattezza quasi fotografica si stempera in poesia. E nitidissimi, come inquadrati da uno zoom ipersensibile, sono i fiori di Chiara Albertoni. Immensi, resi con una definizione sbalorditiva che ci dà l’impressione di poter toccare ogni goccia di rugiada, ci fissano splendidi, regali, sensuali, vivi come creature pensanti. Ha invece il sapore delle caramelle e dei bastoncini di zucchero la pittura di Marica Fasoli. Un iperrealismo che va oltre la mera riproduzione del dato reale, che sfonda le due dimensioni e con una luminosità e un nitore metafisici racconta sogni, promesse, speranze e piccoli indimenticabili momenti.
Come il primo capitolo, L’interiorità, lo sguardo dentro, anche Lo sguardo sul mondo avrà una mostra gemella a Milano, nella sede del settecentesco Palazzo Pirola di Gorgonzola, dal 18 ottobre al 9 novembre. In questo caso le artiste saranno affiancate anche dalle protagoniste del terzo e ultimo capitolo della rassegna, Gli spazi del sogno, in programma a Piacenza tra dicembre 2014 e gennaio 2015.
Lo sguardo sul mondo
27 giugno | 03 agosto
Inaugurazione venerdì 27 giugno ore 18
Alle ore 21 intervista a Angelo Ascoli, direttore di Diva e Donna
Galleria Biffi Arte
P.zza Sant’Antonino - Via Chiapponi 39 - 29121 Piacenza
apertura: da martedì a domenica 11,00 – 19,00
Info: tel 0523.1720408
www.biffiarte.it
Ufficio Stampa Galleria Biffi Arte
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Formec Biffi
“Tradizione, gusto, innovazione e ricerca della qualità”, questo è il leitmotiv della storia dell’azienda che da sempre coniuga l’esigenza della massima qualità in tutte le fasi della produzione, con l’esigenza di mangiare sano. Anticipando uno stile di vita e di consumo che avrebbe avuto riscontro negli anni successivi, Formec Biffi, grazie al lavoro dei sette ricercatori presenti nel laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda, ha infatti sposato oltre 20 anni fa, la filosofia del mangiare biologico.
Formec si afferma alla fine degli anni ’60 nella GDO grazie alla produzione per conto delle più importanti insegne nazionali ed internazionali di salse, sughi per pasta, salse vegetali, prodotti biologici e light ed è leader nel proprio settore.
Nel 1984 rileva lo storico marchio Biffi di Milano, simbolo prestigioso della tradizione gastronomica milanese. Nello stesso periodo il nome dell’azienda diventa Formec Biffi e grazie all’intuizione vincente del suo fondatore, Pietro Casella, di scommettere sull'evoluzione del mercato viene lanciata una linea di nuovi prodotti “ di alta gamma” sia a lunga conservazione che freschi, nel dolce e nella gastronomia.
Tutti i prodotti sono senza glutine, OGM-free, a filiera controllata e corrispondono ad una idea di consumo consapevole che guarda alle future generazioni cominciando proprio dalla tavola.
Ancora oggi la vocazione all'innovazione continua ad ispirare l'attività dell'azienda, che lavora per anticipare le esigenze del mercato.
Galleria Biffi Arte
Nel 2009, Pietro Casella inaugura a Piacenza lo spazio Biffi Arte, una galleria d’arte contemporanea ed al tempo stesso laboratorio per la sperimentazione di diversi linguaggi espressivi per artisti affermati ed emergenti, nata con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il marchio Biffi, con creatività.