Il Diavolo veste il MuSA
Serata dedicata alla moda per il quarto fine settimana di ‘Scolpire il tempo – Mindcraft’ a cura della Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta – Alessandro Romanini.
Comunicato stampa
Al MuSA, il Museo virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, prosegue il ciclo di proiezioni Scolpire il tempo. Mindcraft, curato da Alessandro Romanini della Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta all’interno della manifestazione Homo Faber. La rassegna, che proseguirà sino al 13 luglio, subisce nei prossimi due fine settimana numerosi cambiamenti, per dare spazio alla mostra Rock Stars. Robotic Sculpture in Tuscan Stone, a cura del Centro Servizi Garfagnana Innovazione.
Domani, venerdì 4, non ci sarà più la serata dedicata a David Lynch, spostata a venerdì prossimo, ma verrà anticipata quella di domenica 6 luglio “Il diavolo veste il MuSA. Moda e Arte. Dialoghi in video”. L’armonico connubio fra creatività e sapiente perizia artigiana ha costruito il mito internazionale della moda italiana. Simbolo e impalcatura del Made in Italy nel mondo, la moda – che vede la Toscana primeggiare nel settore – è sì una struttura produttiva industriale, che però non può prescindere dalla creatività e dal ricorso alla tradizione.
La serata “Il Diavolo veste il MuSA” si apre alle 18.30 con il documentario “September Issue” di R. J. Cutler, protagonista Anna Wintour, la temutissima direttrice di Vogue America, guru della moda internazionale, a cui si sono ispirati per produrre il film “Il Diavolo veste Prada”. La Wintour è stata seguita per mesi dalle telecamere, nei suoi spostamenti da una parte all’altra del mondo, tra sfilate, riunioni, incontri con stilisti e modelle, durante la preparazione di quello che viene definito “the issue”, la bibbia della moda, il numero di settembre di Vogue USA. Uscita che può consacrare un marchio e uno stilista o decretarne la decadenza.
A seguire, alle ore 19, sarà la volta di “Fashion sulla 5th Avenue” di Matthew Miele, filmato dedicato a uno dei templi mondiali della moda, il Bergdorf Goodman, sulla Quinta strada a New York, dove i ricchi e famosi dello star system esercitano il loro potere e la loro eccentricità, e la marche di moda più famose lottano tra loro per trovare spazio nelle sue magiche vetrine scenografiche. Del luogo che ha trasformato nel corso del XX secolo la moda in arte, ci vengono svelati nel film, attraverso una serie di interviste a personalità del mondo del cinema, della moda e dell’economia, la storia, i retroscena e i meccanismi che da decenni ne alimentano il mito.
Per concludere la serata, alle ore 21, non poteva mancare un omaggio a Diana Vreeland, vera e propria icona di stile, che per anni ha dettato le regole del gusto e dell’eleganza dalle pagine delle riviste più famose, come Harper Bazar, di cui fu editor a partire dagli anni Trenta, e Vogue, per il quale fu redattrice capo dal 1962 al 1972. Diana Vreeland. L’Imperatrice della Moda è diretto da Lisa Immondino, moglie del nipote della Vreeland, e racconta la brillante carriera e la vita personale della donna che ha trasformato il modo di vedere la moda. Ha lanciato stili e marchi, ma anche modelle come Twiggy, Lauren Hutton (anche attrice di American Gigolo), Lauren Bacall per arrivare a Cher, Brigitte Bardot e Marisa Barenson (protagonista anche di Barry Lyndon di Stanley Kubrick). Questi personaggi icona della moda, assieme a fotografi celebri come Irvin Penn e stilisti che sono stati beneficiati dal “Vreeland Touch”, come Valentino, De la Renta, Missoni, Calvin Klein, compongono un mosaico di testimonianze, che con le interviste alla Vreeland stessa, delineano una personalità irriverente che ha assimilato i fermenti culturali della Belle Epoque parigina per arrivare in tarda età a dare vita all’istituto del costume del Metropolitan Museum of Art di New York. Allo stesso tempo una storia della moda, del costume e della società all’insegna del suo motto “Non conta tanto quello che indossi, quanto la vita che conduci mentre lo indossi”.
Sabato e domenica, in concomitanza con l’apertura della mostra Rock Stars. Robotic Sculpture in Tuscan Stone, le proiezioni non avranno luogo. La settimana prossima, invece, riprenderanno nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, come da programma qui di seguito. L’ingresso è, come sempre, gratuito.
Scolpire il tempo. Mindkraft
MuSA Museo Virtuale della Scultura e dell’Architettura
14 giugno – 13 luglio 2014
Ideazione Fondazione Centro Arti Visive
a cura di Alessandro Romanini
I prossimi appuntamenti
Venerdì 11 luglio
DARK OPTIMISM. SPECIAL DAVID LYNCH. CORTOMETRAGGI, SPOTS E
MUSIC VIDEO
ore 18.30 Commercial, cortometraggi e videoclip
UNO SGUARDO FRA CINEMA, PUBBLICITA’ E VIDEOMUSICA
21:00Yves Saint Laurent. L’Amour Fou di Pierre Thoretton (98’)
21:30: About Face. Dietro il Volto di una Top Model di Timothy Greenfield Sanders (75’)
22:00: Gabriele Basilico di Giampiero D’Angeli (52’)
Sabato 12 luglio
SPECIAL: BILL VIOLA. L’ESPERIENZA DELL’INFINITO
ore 19.00 Bill Viola. The Experience of the Infinite di Jean Paul Fargier (52’)
ore 21.00 Four Songs (33’)
ore 22:00 The Passing (54’13”)
Domenica 13 luglio
IMMAGINI CHE SUONANO BENE. MUSICA E ARTI VISIVE. UNA RELAZIONE INFINITA
dalle ore 18.30 alle ore 23.30
Showreel in loop. Artisti che hanno realizzato videomusicali.
L’evento è realizzato in collaborazione con
Comune di Pietrasanta, Artigianart, Camera di Commercio di Lucca e Lucca InTec, Garfagnana Innovazione, Lucca Film Festival, SPAM! rete per le arti contemporanee.