Scolpire il tempo. Mindcraft – David Lynch / Bill Viola
La rassegna di proiezioni si chiude tra i sogni legati alla moda, gli incubi a occhi aperti del cinema di David Lynch e l’esperienza dell’infinito guidata dallo sguardo di Bill Viola.
Comunicato stampa
Al MuSA, il Museo virtuale della Scultura e dell’Architettura di Pietrasanta, questo fine settimana si chiude il ciclo di proiezioni Scolpire il tempo - Mindcraft, curato da Alessandro Romanini della Fondazione Centro Arti Visive di Pietrasanta all’interno della manifestazione Homo Faber. In contemporanea, ancora sino a domenica 13 luglio, sarà visitabile la mostra Rock Stars. Robotic Sculpture in Tuscan Stone, a cura del Centro Servizi Garfagnana Innovazione.
Una chiusura col botto quella di Scolpire il tempo – Mindcraft. Promossa dalla Fondazione Centro Arti Visive, in collaborazione con il Comune di Pietrasanta, Artigianart e la Camera di Commercio di Lucca, la rassegna di proiezioni si chiude tra i sogni legati alla moda, gli incubi a occhi aperti del cinema di David Lynch e l’esperienza dell’infinito guidata dallo sguardo di Bill Viola.
Venerdi 11 luglio alle 18.30 si comincia con David Lynch, maestro indiscusso del cinema, reso famoso da film come Elephant Man, Dune, Velluto Blu, Cuore Selvaggio e Mulholland Driee, solo per citarne alcuni, oltre che dal leggendario serial televisivo Twin Peaks. Non tutti però conoscono l’attività “poligrafica” del regista, nato a Missoula (Montana, USA) lo stesso giorno di Federico Fellini (20 gennaio) del 1946, che rappresenta il soggetto delle proiezioni al MuSA.
Lynch sin dagli esordi della sua carriera cinematografica negli anni 60’, ha accompagnato il lavoro con la macchina da presa con la pittura, la fotografia, il disegno e la scrittura. Ha scritto libri (si ricorda “Welcome to Twin Peaks”), realizzato fumetti (“The Angriest Dog in The World” è stato pubblicato su numerose testate internazionali), dipinto (le sue opere sono state esposte in importanti spazi museali come la Fondation Cartier di Parigi), si è dedicato al design (realizzando gli arredamenti dei suoi vari film e in particolare di Lost Highways sfruttando l’esperienza di falegname di suo padre, a cui si aggiunge il decor del Club Silencio di Parigi) e collaborato con il mondo della moda (valga su tutte la sua collaborazione con lo stilista francese Laboutin).
L’attività di Lynch si estende anche alla musica, in qualità di cantante e musicista (nel 2011 ha pubblicato il cd Crazy Clown Time e nel 2013 Big Dream oltre alla sperimentazione operata con “Industrial Symphony N°1”), alla sperimentazione video (numerosi i suoi cortometraggi) che sostanzia la sua attività cinematografica, alla realizzazione di video musicali (si veda il videoclip Shot in the Back of the Head per Moby) e quella di serial per la televisione (oltre a Twin Peaks, On The Air, Hotel Room, Mullohand Dr.).
In tutto questo universo creativo, la fotografia e l’attività litografica hanno rappresentato sin dagli esordi uno strumento di ricerca insostituibile (la fotografia) e un mezzo per integrare e sviluppare quelle visioni trasferite su carta (la litografia) che il cinema non poteva soddisfare. Proprio queste due ultime attività, abbinate a un nucleo di cortometraggi costituirà il soggetto di una mostra che verrà presentata in anteprima italiana il 23 agosto a Pietrasanta, a Palazzo Panichi.
Alle 20.30 di venerdì sale in cattedra la moda, per completare il ciclo dedicato al mondo del fashion, come armonica formula di creatività-artigianato-industria. Yves Saint Laure. L’Amour Fou è il titolo del documentario dedicato allo stilista francese che ha rivoluzionato il mondo della moda, sviluppando in modo innovativo l’eredità creativa di Christian Dior.
Il famoso fotografo Timothy Greenfield-Sanders dirige About Face. Dietro il Volto di una Top Model, mostrandoci il dietro le quinte della moda, la vita lontano dai lustrini e dal glamour, la vita di una top model alla fine della carriera, dopo che i riflettori si sono spenti.
Sfilate, riviste patinate, servizi di moda ma soprattutto una lunga e intima carrellata d’interviste a top model delle varie epoche, da Carmen dell’Orefice a Isabella Rossellini, da Pat Cleveland a Christy Turlington, passando per Jerry Hall, Marisa Barenson, Paulina Porizkova e almeno altre 20 ex star della passerella e stilisti come Calvin Klein.
Sabato 12 luglio è la volta di quello che è considerato il pioniere e il principale protagonista della video art internazionale, Bill Viola. Il documentario The Experience of the Infinite diretto da Jean Paul Fargier, ci guida in un percorso inedito nella poetica di Bill Viola, condotta dallo stessa artista. Realizzato nel 2014 in occasione della grande mostra antologica dedicata al video artista americano dal Grand Palais di Parigi, è un excursus nei suoi video più importanti, dagli esordi della sua carriera fino agli ultimi del 2013, commentati e illustrati nei loro aspetti tecnici, linguistici e visivi. Il documentario sarà seguito dalla proiezioni di alcuni video che hanno reso celebre nel firmamento artistico l’artista americano.
Domenica 13 luglio il ciclo chiude con uno showreel dedicato all’estetica del video musicale italiano degli ultimi 5 anni. La rassegna curata da Luca Pacilio analizza in maniera esaustiva le origini storiche, i legami con le avanguardie artistiche, le scelte stilistiche e i processi produttivi tecnologici, di questo originale format, all’incrocio fra cinema, musica e arti visive.