Episodi
In mostra sono presenti dipinti su tela di varie dimensioni e una serie di carte, alcune delle quali realizzate sovrascrivendo pagine di riviste degli anni ’30 e ’40 con esiti di velata ironia e intenti contestatori.
Comunicato stampa
L'Associazione Culturale IL FRANTOIO - Capalbio di Maria Concetta Monaci è lieta di presentare la mostra Episodi con opere di Alessandra Zorzi – Enrico Baj – Gustavo Tabares, un progetto a cura di Davide Sarchioni suddiviso in due episodi ben distinti, ma concomitanti e in reciproca relazione.
Come suggerisce il titolo stesso, anche questo progetto intende tracciare nuovi spunti di riflessione critica creando raffronti episodici e “incontri fortuiti” fra differenti percorsi, esperienze e linguaggi artistici, con l'intento di individuare connessioni inedite e spesso sorprendenti.
Il I episodio “Alessandra Zorzi dialoga con Enrico Baj” è incentrato su un'ampia e variegata selezione di lavori di Alessandra Zorzi con la presenza di una breve scelta di opere del maestro Enrico Baj, nel tentativo di sollecitare possibilità di dialogo.
Zorzi è un'artista assai singolare del panorama contemporaneo, nata a Treviso in una famiglia di editori, architetto, è andata sviluppando un proprio originale linguaggio legato ad un immaginario fervido ed estremamente rigoglioso di echi e suggestioni di matrice pop e surrealista: linguaggio sviluppato gradualmente attraverso un'assidua pratica artistica. La sua è una ricerca personalissima che si avvale della continua sperimentazione tecnica e formale, partendo dalla pittura, per esplorare i terrirtori della grafica, dell'animazione digitale e le potenzialità del mezzo espressivo tecnologico. Zorzi approda così a interessanti e suggestive commistioni fra immagini e narrazioni, archetipi e simbologie in grado di descrivere con incisiva efficacia il mondo contemporaneo non senza una spiccata cinica ironia che ne mette in luce ambiguità e contraddizioni, svelando al contempo i tortuosi meccanismi che ne stanno alla base.
Anche Enrico Baj (nato a Milano nel 1924 e morto nel 2003), erede dello spirito surreal-dadaista, è stato sperimentatore di tecniche e soluzioni stilistiche inedite, realizzando collages e assemblages polimaterici, utilizzando i materiali più diversi, come stoffe, tappezzerie e fodere di materassi, medaglie e frammenti metallici, specchi e vetri colorati, con spirito dissacrante e dalle sottili implicazioni politiche.
In mostra alcuni degli “Arazzi” di Zorzi, realizzati a stampa digitale su pvc, oli su tela, dipinti dalla serie “Organici”, carte e una video animazione digitale, con incursioni di sculture-assemblage, opere grafiche e collages di Baj.
Il II episodio riguarda una scelta di lavori dell'artista uruguaiano Gustavo Tabares (1968) che fino ad oggi ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti quali il Paul Cezanne Award nel 1992. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Uruguay e all'estero. Nel 2013 è stato invitato alla X Biennale di Salto (Uruguay).
Tabares non può essere semplicemente classificato come pittore o scultore, poiché il suo linguaggio spazia dalla pittura al collage, dall' installazione alla scultura ed alla performance. Parteciperà nel 2015 alla prossima Biennale d’Arte di Venezia in un progetto collettivo che vedrà coinvolti artisti latinoamericani curato Alfons Hug.
In mostra sono presenti dipinti su tela di varie dimensioni e una serie di carte, alcune delle quali realizzate sovrascrivendo pagine di riviste degli anni '30 e '40 con esiti di velata ironia e intenti contestatori.