Imperiituro. Renovatio Imperii
A Ravenna una mostra sulle radici culturali dell’Europa.
Comunicato stampa
IMPERIITURO. Renovatio Imperii. Ravenna nell’Europa Ottoniana.
A Ravenna (4 ottobre 2014- 6 gennaio 2015) una mostra sulle radici culturali dell’Europa
Il 28 gennaio 814, esattamente 1200 anni fa, moriva Carlo Magno da molti considerato come uno degli antesignani dell’unità europea, perché artefice di quel Sacro Romano Impero che si poneva in ideale continuità con l’impero romano. In realtà la sua costruzione politica fu da subito incrinata da divisioni che si prolungarono nei secoli, sul piano politico e religioso.
1200 anni dopo, un progetto europeo – CEC, Cradles of European Culture, finanziato dalla comunità europea nell’ambito del programma Culture – e una serie di eventi cercano di raccontare la storia dell’eredità di quell’impero, a partire dall’epoca immediatamente successiva, quella degli imperatori Ottoni fino al secondo dopoguerra e al crollo del Muro di Berlino.
L’Istituto Beni Culturali, partner italiano del progetto che ha coinvolto 10 paesi europei, ha concentrato la propria attività sul patrimonio culturale considerato come il fil rouge che lega le vicende della storia europea ed in particolare sullo speciale rapporto con l’antico e con l’idea imperiale che è alla base della vicenda artistica e architettonica europea.
Sul tema della Renovatio Imperii, cioè appunto la trasmissione dell’idea imperiale, è stata organizzata una mostra didattica, allestita in collaborazione con il Comune di Ravenna, la Fondazione RavennAntica e la Biblioteca Classense, che ha per fulcro Ravenna, vera cerniera nel tempo (dall’Antichità al Medioevo) e nello spazio (da Roma e Bisanzio verso l’Europa continentale), oggi candidata a Capitale Europea della Cultura nel 2019.
Ospitata nelle due sedi del museo TAMO e della Biblioteca Classense, la mostra si articola in diverse sezioni.
Carlo Magno e l’Italia, Gli Ottoni, Ravenna e l’Italia. Il ruolo della tradizione classica e la circolazione dei modelli in epoca ottoniana a TAMO, dove sarà illustrato il ruolo di Ravenna come punto di riferimento culturale per Carlo Magno nella sua impresa di trasformare Acquisgrana nella Roma secunda e poi per gli Ottoni, come dimostra il sito archeologico di San Severo a Classe.
Attualmente presso la basilica di San Severo è in corso la nuova campagna di scavo, diretta dall’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione RavennAntica e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. La ricchezza di reperti e di informazioni portate alla luce, dal 2006 ad oggi, rendono questo sito tra i più interessanti, per questa epoca, a livello europeo. A Tamo è visibile l’antico pavimento proveniente dal sacello della basilica, restaurato dal laboratorio di restauro di RavennAntica, unitamente alla planimetria e ad un modellino ricostruttivo della basilica stessa.
Grazie a Carlo Magno e agli imperatori della dinastia ottoniana, Roma riacquistò un ruolo centrale nella politica e nell’immaginario europei, anche attraverso la mediazione di Ravenna.
Alla Biblioteca Classense, con il titolo Da Carlo Magno agli Ottoni, testimonianze documentarie, storiografiche, iconografiche, attorniati dalle immagini dei rappresentanti imperiali di età Ottoniana, arrivate a noi attraverso grandi esempi di miniatura provenienti dalle Biblioteche d’Europa, si espongono nell’Aula Magna dell’antico monastero camaldolese, importanti e vetusti documenti della politica degli Ottoni a Ravenna. Per realizzare questa parte dell’esposizione ci si è avvalsi della collaborazione dei ravennati Archivio di Stato, Archivio Storico Comunale e Archivio arcivescovile. Saranno anche in mostra esemplari classensi delle prime testimonianze della storiografia ravennate e le immagini della città e dei suoi monumenti nell’opera di Vincenzo Coronelli, che insieme testimoniano di un’idea dell’antica Ravenna, sopravvissuta nella memoria collettiva fino ad oggi.
Per avvicinare i giovani ai temi del progetto, è stata organizzata una sezione della mostra, Disegnare il Medioevo che, lungo il Corridoio Grande della Classense, esporrà i lavori di alcuni illustratori realizzati per l’occasione e ispirati al periodo storico di cui si occupa IMPERIITURO.
Inoltre l’IBC, attraverso una sezione speciale del proprio concorso “Io amo i beni culturali”, ha finanziato due progetti elaborati da scuole medie assieme ad istituzioni culturali del territorio ravennate i cui risultati saranno illustrati in mostra, a TAMO.
IMPERIITURO, che apre al pubblico dal 4 ottobre 2014, fino al 6 gennaio 2015, sarà accompagnata da una serie di eventi, fra cui un ciclo di conferenze (dal 9 ottobre), mirato ad esplorare l’importanza del patrimonio culturale nella costruzione dell’idea europea, non solo dal punto di vista storico, ma da quello civile: un’Europa dei popoli e non delle nazioni.